Calabria
Nomine del Consiglio regionale, è bufera. Ferrara (M5S): “atto della vergogna”
“Nessuna volontà di procedere in maniera indiscriminata con nomine e incarichi” la risposta del presidente del Consiglio regionale
COSENZA – Il prossimo 18 giugno il Consiglio regionale si prepara a nomine di rilievo. Sul piatto, dopo lo stop intervenuto nel novembre scorso dopo la morte della presidente Iole Santelli, la designazione di sette membri effettivi e sette supplenti in rappresentanza della Regione nel Comitato misto delle servitù militari, tre membri, compreso il presidente, di cui uno in rappresentanza delle minoranze, del Comitato regionale per le comunicazioni – CORECOM, tre esperti della Regione, di cui uno in rappresentanza della minoranza, nella Consulta regionale per la difesa e tutela delle professioni, del Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza, Garante della salute della Regione Calabria, cinque esperti nell’Osservatorio regionale dello sport e del Difensore civico della Regione Calabria. Inoltre, due componenti, di cui uno espresso dalla minoranza, in rappresentanza della Regione Calabria, nel Consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto, due membri nominati dal Consiglio regionale nel Consiglio di amministrazione di FINCALABRA S.p.a., due membri nel Comitato di indirizzo di FINCALABRA S.p.a., del Presidente e di un membro effettivo da parte del Consiglio regionale nel Collegio sindacale di FINCALABRA S.p.a., di tre componenti, tra cui il Presidente, nel consiglio di amministrazione della Casa degli Oli extravergini d’oliva di Calabria.
Nomine che hanno sollevato immediatamente polemiche. “Nessuna volontà di procedere in maniera indiscriminata con nomine e incarichi”, risponde repentino il presidente del Consiglio regionale della Calabria Giovanni Arruzzolo. “Alcuni dei provvedimenti amministrativi inseriti nell’ordine dei lavori – afferma Arruzzolo – sono stati oggetto in questi mesi di ‘richiami’ da parte di organismi nazionali, come AGCom, in riferimento al Corecom, e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) per questa seconda importante figura. Risponde solo a questa esigenza la volontà di procedere con ‘urgenza ed indifferibilità’ alla definizione di alcune nomine, tra quelle inserite nel punto in discussione nella prossima seduta. D’altra parte tali procedure, sono state ampiamente discusse, nelle sedi istituzionalmente competenti, pertanto, restiamo ‘sorpresi’ dall’esternazioni di alcuni partiti. Si tratta di garantire la piena operatività di organismi che altrimenti sarebbero destinati al commissariamento da parte delle Autorità governative nazionali, e nessun altro tipo di nomina o incarico sarà deciso dal Consiglio regionale fino al termine della legislatura”. “Rassicuriamo pertanto i cittadini calabresi – conclude Arruzzolo – che questa Presidenza non ha mai avuto la minima intenzione di ‘forzare’ su provvedimenti amministrativi che sarebbero, in questo momento, istituzionalmente poco opportuni, considerando la fase di ‘prorogatio’, in cui è costretta ad operare l’Assembla regionale che ho l’onore di presiedere”.
Oggi l’affondo dell’europarlamentare Laura Ferrara. “In Calabria, con l’attività del Consiglio regionale limitata ai soli provvedimenti di ordinaria amministrazione e urgenti, il centrodestra vorrebbe continuare a sfornare nomine nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali di numerosi enti, società, aziende, comitati e osservatori nei quali la Regione Calabria detiene una partecipazione, oltre che della nomina di alcune figure di garanzia come il Difensore civico o il Garante della Salute e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Provvedimenti – fa notare Ferrara – che solo un Consiglio regionale nel pieno della sua operatività dovrebbe licenziare e non uno in regime di prorogatio, come è quello calabrese. L’ordine del giorno per la prossima seduta del Consiglio regionale potrebbe essere l’ennesimo atto della vergogna di una maggioranza che si è preoccupata, in questi lunghi mesi, più ad intercettare consensi tramite prebende che a restituire dignità a questo territorio. Anche per questo è necessario offrire ai calabresi una valida alternativa a chi governa oggi la Regione. Donne e uomini che si impegnino con etica, responsabilità e senso delle Istituzioni per il bene comune e non per i propri interessi. Bisogna concentrarsi di più sui temi prioritari e meno sui nomi ed i profili, che devono certamente essere garanzia di un programma credibile e di rilancio per la nostra regione. È il momento della sintesi, di ritornare fra la gente e dare un senso vero e positivo alla parola “politica”, anche in Calabria”.
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