Calabria
Ambulanti in protesta alla Cittadella “aprono le toelettature e noi fermi. Ora basta”
Un centinaio di ambulanti ha protestato questa mattina davanti la cittadella regionale, chiedendo subito di poter tornare a lavorare
CATANZARO – In protesta alla Cittadella regionale per chiedere di tornare subito a lavorare. Un centinaio di ambulanti, arrivati questa mattina davanti il palazzo del governo a bordo dei loro furgoni, hanno espresso tutto il malcontento. Le chiusure dovute al covid con le restrizioni sui mercati rionali al settore no food, ma anche la cancellazione di sagre ed eventi, hanno messo in ginocchio anche questo settore del commercio. Una delegazione è stata ricevuta all’interno della cittadella ed ha potuto anche parlare con il presidente Spirlì che si trova a Roma dove è in corso la conferenza Stato-Regioni. “il presidente Spirlì ci ha in parte assicurato che in questo momento si sta discutendo con gli altri governatori proprio del problema degli ambulanti in tutta Italia e anche delle chiusure.” hanno detto uscendo dall’incontro durato circa mezz’ora.
“Non lavoriamo al chiuso, siamo all’aperto eppure non si capisce perché, insieme ai ristoratori, sono solo gli ambulati del settore no food siamo i portatori di virus. Hanno riaperto le toelettature per gli animali e non si capisce perchè noi dobbiamo restare fermi. Hanno addirittura chiuso i mercati anche in zona gialla. O in una maniera o in un altra volgiamo tornare a lavorare. Se entro la fine di questa settimana non ci daranno garanzie che da lunedì potremo tornare a lavorare, allora vuol dire che non saremo più una cinquantina a protestare ma cinquecento, mille. Nessuno sta facendo nulla per noi. Trovatemi un consigliere regionale o comunale che nostro sostegno. Qui si pensa solo alle candidature alle prossime elezioni. Qua siamo tutti padri di famiglia che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera. Cosa diamo da mangiare ai miei figli? Se qualcosa non cambierà siamo pronti a tornare a protestare”. E a proposito di proteste, lunedì a scendere in piazza per chiedere le riaperture saranno i parrucchieri e i centri estetici.
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