Calabria
Fumata bianca, Nicola Irto dice sì alla candidatura alle prossime regionali
Il vicepresidente del consiglio regionale ha sciolto le riserve e ha accettato la proposta da parte del Pd che lo proponeva come candidato alla presidenza
CATANZARO – Il vicepresidente del consigliore regionale Calabria, Nicola Irto, ha sciolto le riserve e ha accettato la proposta da parte del Pd che lo proponeva come candidato alla presidenza della Regione Calabria.
Una campagna elettorale, quella del consigliere Pd, che – secondo quanto si apprende – sarà improntata all’unità e al dialogo. Solo una partita a carte scoperte svelerà le sue intenzioni nei confronti dell’autocandidato Luigi De Magistris, sceso in campo con la liste civiche di Carlo Tansi.
Nicola Irto ufficializza la candidatura
“Ragioni di carattere privato, e non certamente di furbizia o calcolo di natura politica, mi hanno spinto a chiedere al mio partito qualche giorno di tempo prima di far mia la proposta, avanzata ufficialmente dal Pd, di candidarmi alle prossime elezioni come Presidente della Regione Calabria, in uno schieramento che non potrà che scegliere con nettezza l’intero mondo calabrese del centrosinistra e, se possibile e con ancor più nettezza, l’Europa con tutti i suoi vantaggi e tutte le sue spinte rinnovatrici”. È quanto scrive in una nota il consigliere regionale Nicola Irto per spiegare i motivi che lo hanno portato a sciogliere la riserva sulla candidatura alla Regione.
“Mi rimetto al servizio del partito”
“Oggi, che ho potuto meglio verificarlo, ho scoperto di essere stato nei giorni scorsi raggiunto da sollecitazioni pressanti di ogni tipo, provenienti da un’ampia fascia della Calabria, quella che punta a un cambiamento reale. Una pioggia di messaggi e sollecitazioni di amministratori locali, professionisti, esponenti del mondo intellettuale, militanti del mondo sindacale, rappresentanti delle associazioni di categoria, miei vecchi amici dell’università e del volontariato, impegnati su fronti delicati che aspettano risposte”.
“Sanno tutti che non ho mai chiesto niente alla politica – prosegue – e forse proprio per questo sono stato oggetto di richieste sempre più massicce d’impegno alle quali non mi sono mai sottratto. Neanche in questa occasione ho chiesto nulla. La politica e la disponibilità a servire i calabresi sono le mie passioni. Verrà un momento in cui non ce ne sarà più bisogno e tornerò alle mie attività private e al mio lavoro. Intanto, come sempre, oggi mi rimetto al servizio del partito di cui faccio parte e del collettivo, aperto e ampio, dentro cui mi sono sempre collocato, alla pari con tutti gli altri. Donne e uomini assieme a cui abbiamo sognato e continuiamo a sognare una Calabria migliore, capace di affrontare e sciogliere le sue stridenti contraddizioni, allentando da subito la nostra situazione sociale e facendo crescere pari e reali opportunità per tutte e tutti, a cominciare dalle nuove generazioni.
“Dico sì ma lascio se non ottengo unitarietà”
“La mia risposta alle richieste è sì – continua il vicepresidente alla Regione – Sono disponibile a guidare una coalizione riformista allargata, capace di cambiare la Calabria. Sono convinto che si costruirà uno schieramento adatto a vincere le prossime elezioni regionali. Uno schieramento riformista chiaro, idoneo a tenere insieme il mondo politico, civico e culturale del centro e della sinistra, di tutti i democratici ed europeisti.
“Però, siccome il mio sì non è dettato da egoismi e da interessi personali, sono personalmente disponibile, senza riserva alcuna, ad un azzeramento totale di tutte le candidature che possono dividere il centrosinistra, purché dentro un rigido progetto riformista e senza accordi che prevedano spartizioni di poltrone e di prebende. Ma bisogna essere chiari. Il voto, al di là delle incertezze imposte dal virus, è alle porte. I tempi per avere un rapporto politico reale e diffuso coi calabresi sono ristrettissimi”.
“Se si azzereranno entro 48 ore tutte le autocandidature fin qui emerse nell’ambito del mondo del centrosinistra e si configurerà una soluzione unitaria e definitiva, chiederò io stesso per primo al mio partito di sospendere, e dopo se necessario, di cancellare la mia candidatura a presidente. Se, invece, passato questo tempo il mio appello dovesse cadere nel vuoto e non verrà accettato, diventerà chiaro che c’è chi gioca a ridurre ancor di più il tempo necessario allo svolgimento di una proficua campagna elettorale”.
Ma è nostro dovere, per il bene della Calabria, uscire da queste sabbie mobili e andare avanti per dare un governo riformista e di cambiamento alla nostra regione, per vincere e bloccare la destra. Io sarò in prima linea, con tutto me stesso, – conclude – per respingere con forza e determinazione qualsiasi tipo di populismo che rischia di isolare la Calabria negli anni decisivi per il futuro del Paese e lavorerò per l’affermazione di una regione che crei opportunità e solidarietà per tutti, che valorizzi donne e giovani, che si liberi dalla povertà, dalla ‘ndrangheta e da ogni tipo di illegalità”.
Chi è Nicola Irto
Nato a Reggio Calabria il 5 gennaio 1982, inizia il suo impegno già da rappresentante degli studenti del Liceo Scientifico Volta di Reggio Calabria in seno alla “Consulta provinciale degli studenti”. Appena conseguita la maturità si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea dove viene primo eletto al consiglio di Facoltà nel settembre 2002; conseguita la Laurea di primo livello, da studente della Laurea Specialistica nel marzo 2004 viene eletto con circa 2300 preferenze unico rappresentante degli studenti in Senato Accademico. Conseguito il titolo di studio nel 2006 si dedica all’attività di ricerca scientifica e nel 2008 diventa dottorando di ricerca in Pianificazione Territoriale. Nel triennio del dottorato, ha svolto attività di ricerca anche all’estero, a Boston, Barcellona e Bilbao.
Diventa componente del consiglio di amministrazione dell’ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca italiani) e nel giugno 2009 risulta il primo eletto nel consiglio della scuola di dottorato dell’Università Mediterranea. Nell’aprile 2011 è dottore di ricerca con una tesi dal titolo: “La nuova Governance degli enti locali: temi e problemi di programmazione e valutazione”. Ha continuato l’attività di ricerca in ambito urbanistico attraverso diverse pubblicazioni scientifiche. Parallelamente alla vita accademica e di politica universitaria, si iscrive al Partito Popolare Italiano fin da giovanissimo, quindi alla Margherita, partito nel quale è stato il più giovane delegato della Calabria al Congresso Regionale del 2003.
Quando la Margherita si scioglierà per fondare il Partito Democratico, si iscrive al PD sin dalla sua nascita e nel dicembre 2010 viene nominato membro del Coordinamento provinciale di Reggio Calabria del Partito Democratico. Ha fatto parte della commissione nazionale di garanzia dei Giovani Democratici e della commissione regionale di garanzia del Partito Democratico calabrese.
Nel maggio 2011 è eletto consigliere comunale di Reggio Calabria con 1246 preferenze. Il 27 aprile 2014 è stato nominato vicesegretario del PD Calabria. Il 23 novembre 2014 è stato eletto Consigliere Regionale della Calabria nella lista del Partito Democratico con Mario Oliverio Presidente con 12014 preferenze. Il 9 febbraio 2015 è stato eletto Presidente della Commissione Permanente Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente (Quarta Commissione) del Consiglio regionale della Calabria. Dal 28 luglio 2015 al 25 marzo 2020 è stato Presidente del Consiglio regionale della Calabria. Dal 7 maggio 2017 è membro della direzione nazionale del Partito Democratico.
Il 26 gennaio 2020 è stato eletto nella circoscrizione Calabria Sud nella lista ‘Partito Democratico’ con 12.568 preferenze, risultando il consigliere in assoluto più votato alle elezioni regionali. Da marzo del 2020 è vicepresidente del Consiglio regionale. Alla seconda legislatura, in quella precedente è stato prima presidente della IV Commissione consiliare “Assetto, Utilizzazione del territorio e Protezione dell’ambiente”, poi, dal 28 luglio 2015 fino alla fine del mandato, Presidente del Consiglio regionale.
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