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Amendolara non vuole ambulanti da Cassano “zona rossa”, scoppia la lite sui social
Botta e risposta tra i sindaci dopo l’ordinanza che vieta il commercio agli ambulanti cassanesi nel comune di Amendolara
COSENZA – Il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, con un provvedimento emanato lo scorso 4 febbraio, vieta “in via precauzionale il commercio ambulante nel territorio comunale di Amendolara fino al 15 febbraio 2021 da parte di ditte che hanno sede legale o domicilio nel Comune di Cassano allo Ionio o i cui titolari provengano dal medesimo comune”. L’ordinanza viene emanata perché Cassano si trova in “zona rossa” fino al 15 febbraio.
Il sindaco di Cassano allo Ionio, Giovanni Papasso, non ci sta, invitando il collega – con una lettera – a rivedere il provvedimento che reputa “ingiusto, assurdo e discriminatorio. Una caduta di stile istituzionale, Ciminelli avrebbe potuto chiedere ai lavoratori il tampone”.
Il sindaco Ciminelli “Papasso pensi all’emergenza Covid”
“Non mi sarei mai aspettato che il sindaco di Cassano allo Ionio con tutti i problemi che sta affrontando nella gestione della pandemia sprecasse tempo prezioso criticando, con una lettera su facebook indirizzata al sottoscritto (ma che non ho mai ricevuto), l’ordinanza del Comune di Amendolara che vieta per qualche giorno il commercio ambulante a tre persone – e dico tre persone – provenienti da un comune che si trova in “zona rossa” per effetto di una ordinanza dello stesso collega di Cassano”.
Esordisce così il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, nella sua risposta al primo cittadino di Cassano allo Ionio che in queste ore ha pubblicato una lettera sui social dove invita Ciminelli a rivedere il provvedimento nei confronti della comunità cassanese.
“Queste sono illazioni che rispediamo al mittente – continua Ciminelli -. La cultura dell’accoglienza e della solidarietà di Amendolara sono incise a caratteri indelebili nei libri di storia della Calabria e non solo”.
“La nostra ordinanza non è rivolta alla comunità cassanese – prosegue Ciminelli – concetto che il sindaco di Cassano (al quale consigliamo di leggere bene il provvedimento) in maniera goffa cerca di far passare, ma ad una categoria di lavoratori (ripetiamo, appena tre) che si interfaccia maggiormente con persone anziane, soggetti notoriamente più a rischio”.
E poi, “non ci è ben chiaro – si interroga Ciminelli – come mai un ambulante di Amendolara non può andare a Cassano – per effetto dell’ordinanza del sindaco nr. 511 del 23/01/2021 che limita il commercio ambulante solo ai venditori del posto – mentre un ambulante di Cassano potrebbe venire ad Amendolara. Siamo al paradosso più totale”.
“Se il sindaco di Cassano si trova in evidente difficoltà nella gestione dell’emergenza sanitaria e pensa di trovare nel Comune di Amendolara un capro espiatorio, sbaglia di grosso. Farebbe bene ad occuparsi dei problemi del suo comune”.
L’ordinanza del Comune di Amendolara è “la naturale conseguenza del provvedimento del sindaco di Cassano allo Ionio – spiega Ciminelli – che adotta misure restrittive, da “zona rossa”, per fronteggiare una pandemia che vede la comunità di Cassano in ansia e a cui va tutta la nostra vicinanza affinché al più presto possa riacquistare la serenità”. La linea del Comune di Amendolara – condivisa dagli amendolaresi – è stata sempre questa. Non è stata inaugurata certo con il Comune di Cassano. Basta chiedere agli amici di Oriolo, Francavilla e Villapiana. Anche nei confronti di questi comuni sono state emesse nel recente passato delle ordinanze e ben più restrittive rispetto a quella in oggetto che riguarda Cassano”, conclude Ciminelli.
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