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Fli corteggia l’Udc: Occhiuto “silura” Scopelliti?

COSENZA – L’Udc sbatte la porta in faccia a Peppe? Mah, fors, boh. Sono le ripsoste più quotate che circolano sulla domanda, come si direbbe in un quiz a premi, da milioni di dollari. Non si sa se è una boutade o se è fantapolitica, ma crediamo che qualcosa di vero inq uesta intenzione del partito

di Casini di staccare la spina al governo regionale. Il tutto viene fuori da un documento a firma di Fli (Futuro e libertàù per l’Italia, ndr). Pare che, infatti, l’ufficio politico di Fli Calabria abbia proposto all’Udc di mettere in atto la crisi regionale. Se a livello nazionale la collaborazione potrebbe presto diventare qualcosa di ancora più concreto, in Calabria Futuro libertà apre al dialogo nei confronti dell’Udc. Chiedendo però ai moderati di staccare subito la spina alla giunta Scopelliti. Per i vertici dello Scudocrociato ci sono solo parole che valgono quanto e forse più che un accordo sancito nero su bianco: «Riteniamo che il partito di Pier Ferdinando Casini a livello nazionale stia dimostrando una responsabilità e una determinazione unica nell’avvio del progetto politico che porterà alla nascita della lista per l’Italia». Insomma, addio dialogo col governatore Peppe Scopelliti. «La Calabria – proseguono gli esponenti di Fli – deve dotarsi di una amministrazione lungimirante, capace e determinata e vogliamo essere altrettanto chiari ed espliciti nell’affermare che se il partito di Pier Ferdinando Casini dovesse decidere di interrompere l’esperienza amministrativa con il Pdl rappresentato da Scopelliti, la lista per l’Italia per la Calabria non può che avere come figura apicale un esponente dell’Unione di centro». Se non è un’investitura per Occhiuto, considerato pure che la sua ricandidatura è un dato pressoché acquisito, poco ci manca. «Il nostro auspicio – concludono i finiani calabresi – è vedere rifiorire la Calabria insieme all’Italia, i presupposti politici ci sono tutti, chiediamo non un atto di rottura fine a se stesso, ma volto al reale cambiamento che la Calabria da decenni aspetta. La politica calabrese deve rigenerarsi attraverso l’impegno, la passione e volontà di tutti coloro che hanno come comune denominatore i valori che hanno permesso all’Italia di riacquistare la credibilità».

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