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Vaccini a furbetti e “fuori lista”. I Nas acquisiscono liste vaccinandi anche in Calabria

Italia

Vaccini a furbetti e “fuori lista”. I Nas acquisiscono liste vaccinandi anche in Calabria

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I carabinieri stanno indagando in diverse Regioni al fine di verificare se ci sono stati abusi tali da configurare ipotesi di reato. L’ipotesi è che buona parte delle dosi stia andando a “personale non sanitario”

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COSENZA – La campagna vaccinale diventa sorvegliata speciale: i carabinieri del Nas stanno acquisendo in diverse Regioni l’elenco dei vaccinandi per verificare se, nella compilazione delle liste, ci sono stati abusi tali da configurare ipotesi di reato. Quello che ha fatto insospettire le forze dell’ordine è che una parte delle dosi stia andando a dei “fuori lista” ovvero non a personale sanitario e ospiti delle Rsa. Sarebbero oltre i 100mila in tutta Italia. In termini di fasce d’età, si notano anche oltre 1.400 soggetti 16-19enni e in realtà, scorporando i dati regione per regione come fa oggi il quotidiano Repubblica, in molti territori quella che doveva essere la fascia prioritaria sembra arrivare per ultima. In Calabria, il vaccino sarebbe stato inoculato a 1.460 unità classificato come “personale non sanitario” su un totale di 12.781 somministrazioni complessive, con una percentuale rispetto alle dosi disponibili (25.630) del 49,9%. La Calabria, secondo i dati riportati sull’Agenzia italiana del farmaco aggiornati alle 16.17, è così quart’ultima tra le regioni. Al momento sono state vaccinate 6.393 donne e 6.388 uomini. La fascia d’età più interessata alla vaccinazione è quella 50-59 anni (3.981), seguita da quelle 60-69 (3.244), 40-49 (2.674), 30-39 (1.970), 20-29 (715), 70-79 (144), 80-89 (41), oltre 90 anni (10) e 16-19 (2).

Il personale “non sanitario”

Stando agli ultimi dati sulla campagna di vaccinazione, su 718.797 persone che hanno ricevuto la somministrazione, 569.554 sarebbero operatori sanitari e sociosanitari, 49.155 ospiti delle strutture residenziali (Rsa) e ben 100.088  sarebbero classificati come “personale non sanitario”. Soggetti che probabilmente graviterebbero – secondo l’inchiesta di Repubblica – negli ambienti di Asl e ospedali, in forze come amministrativi, addetti alla manutenzione e alle pulizie, i manager, i cuochi e i camerieri delle mense, i centralinisti, gli uscieri e così via. Insomma, vaccini anti-Covid a personale – indipendentemente dall’età – che non lavora a stretto contatto con i contagiati da Covid-19 e che pare stia saltando la fila, magari, supportato dall’amico di turno.

Intanto le prime 47mila dosi destinate all’Italia di vaccini Moderna arrivate oggi nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sono state stoccate presso l’Istituto e nei prossimi giorni verranno distribuite alle Regioni dando priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni. Nei prossimi giorni verrà consegnata nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità una seconda tranche del vaccino Moderna, mentre in seguito lo stoccaggio avverrà direttamente all’aeroporto militare di Pratica di Mare.

 

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