Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Il Premier Conte tira dritto “si torna a scuola il 7 gennaio “. Ma per i sindacati è rischioso

Italia

Il Premier Conte tira dritto “si torna a scuola il 7 gennaio “. Ma per i sindacati è rischioso

Pubblicato

il

Non cambia la linea del governo con Conte che conferma il ritorno a scuola in presenza alle superiori con il 50%. Ma molti Governatori sono preoccupati mentre i sindacati chiedono un rinvio. Presidi “basta polemiche politiche”

.
COSENZA – Il premier Giuseppe Conte tiene il punto e tira dritto per la sua strada: “la scuola riaprirà il 7 gennaio, con la presenza al 50% degli studenti delle superiori”. Tanto lavoro è stato fatto in queste settimane, tavoli con i prefetti, riunioni con le Regioni, concertazione con i sindacati: sarebbe assurdo rinviare l’apertura, come da più parti viene chiesto, all’11 o al 18 gennaio. Questo il ragionamento del presidente del Consiglio che difende quindi la linea della ministra M5S Lucia Azzolina, da sempre impegnata a riportare a scuola tutti gli studenti. E’ vero però che i numeri alti del contagio preoccupano i governatori, soprattutto al sud, i tavoli con i prefetti hanno prodotto risultati soddisfacenti solo in alcuni territori, e soprattutto i segnali di una crisi di governo, che da giorni si rincorrono – con voci secondo le quali potrebbe saltare anche la poltrona della ministra dell’Istruzione – rendono più debole il governo anche nei confronti dei presidenti delle Regioni, che nonostante le indicazioni governative tendono poi con loro ordinanze a decidere i destini della scuola. “Come governatori abbiamo fatto tutto ciò che era necessario in tema di sicurezza per i trasporti in accordo con i prefetti, ma restano molte criticità sul contenimento della pandemia”, hanno scritto oggi in una nota comune i governatori della Lega Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino), Christian Solinas (Sardegna), Nino Spirlì (Calabria), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto) al termine dell’incontro con il segretario del Carroccio, Matteo Salvini. Lo stesso Salvini parla di “grande preoccupazione” dei governatori “per l’incertezza sul tema scuola, totale assenza di confronto da parte del ministro Lucia Azzolina, nessuna indicazione sulle future restrizioni regionali, ritardi nelle vaccinazioni il cui piano è in capo al governo”.

I sindacati della scuola chiedono di rinviare la riapertura oppure farlo solo se viene garantita la sicurezza: “tornare il 7 gennaio è troppo rischioso”, dice Elvira Serafini che guida lo Snals. Maddalena Gissi della Cisl scuola lamenta disorganizzazione: “Il 7 si rientrerà? La soluzione sarà estratta il giorno della Befana come succedeva un tempo con la Lotteria Italia!”. La Uil con Pino Turi chiede che il personale della scuola abbia priorità assoluta nell’accedere alle vaccinazioni. Anche numerosi esponenti del Pd chiedono di evitare il rientro a scuola “se non è sicuro”. “Il dato è molto semplice, in queste settimane per la scuola nulla è cambiato e, nel momento in cui i contagi segnano un’ulteriore ripresa, c’è ancora chi, ignorando la realtà delle cose e della situazione, continua a pensare di poter riprendere la didattica in presenza dal 7 gennaio. Al momento, sono troppe le ombre e le incognite rappresentate dal rischio di un consistente aumento di contagi ”afferma Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale dell’UGL Scuola. L’Associazione nazionale presidi chiede di mettere uno stop alle polemiche politiche, di basarsi solo sulle evidenze scientifiche e di evitare “turnazioni dannose per l’organizzazione di vita e di studio dei ragazzi”, limitando al massimo l’ampiezza degli scaglionamenti. Molti territori però, in virtù dell’autonomia regionale in tema di scuola, si stanno organizzando per il rientro in modo autonomo modificando orari di ingresso oppure continuando a dare la possibilità agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di scegliere la didattica a distanza anche dal 7 gennaio ma i sindacati della scuola si dicono nettamente contrari a questa ipotesi. In generale i tavoli prefettizi hanno portato ad un potenziamento del numero e delle corse dei mezzi pubblici, e dato il via libera a lezioni di 50 minuti e ingressi scaglionati in vari orari della mattinata.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA