Italia
Messaggio di Natale del Papa al mondo logorato dalla pandemia “Il vaccino sia per tutti”
Il Pontefice ha mandato un messaggio a terre e popoli sconvolti da drammi e conflitti. Sulla pandemia ha sottolineato che i vaccini devono essere disponibili per tutti, specialmente per i più vulnerabili. E ha anche rivolto il proprio pensiero alle famiglie che oggi non possono ricongiungersi a causa dell’emergenza sanitaria. Hai poi impartito la benedizione Urbi et Orbi
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ROMA – Nel messaggio di Natale, Papa Francesco lega una lunga sequenza di volti, intrecciata con storie di popoli e pagine di dolore, ad una speranza. Ad una fonte di amore e di misericordia incarnata in un Bambino, “nato per noi” e “per tutti”, che anche in questo tempo sfregiato dalla pandemia e invita l’umanità a percorrere vie di fraternità. Da Betlemme quel Neonato irradia speranza in tutto il mondo. In questo giorno di festa il Papa ha rivolto “un pensiero particolare a quanti non si lasciano sopraffare dalle circostanze avverse, ma si adoperano per portare speranza, conforto e aiuto, soccorrendo chi soffre e accompagnando chi è solo” rivolgendosi alle famiglie. “Il mio pensiero va in questo momento alle famiglie: a quelle che oggi non possono ricongiungersi, come pure a quelle che sono costrette a stare in casa”.
“In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo più che mai bisogno di fraternità” ha detto il Papa “e Dio ce la offre donandoci il suo Figlio Gesù: non una fraternità fatta di belle parole, di ideali astratti, di vaghi sentimenti… No. Una fraternità basata sull’amore reale, capace di incontrare l’altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni”.
Nella benedizione Urbi et Orbi chiedendo di evitare che “le leggi di mercato e dei brevetti siano sopra le leggi della salute e dell’umanità”, ha rivolto un appello parlando dei vaccini che sono “luci di speranza” e dovranno essere “a disposizione di tutti“. “Nel Natale – sottolinea il Santo Padre – celebriamo la luce del Cristo che viene al mondo e lui viene per tutti: non soltanto per alcuni. Oggi, in questo tempo di oscurità e incertezze per la pandemia, appaiono diverse luci di speranza, come le scoperte dei vaccini”. Ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti. Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo. Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle. Non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”.
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