Calabria
Gino Strada ed Emergency in campo per la Calabria, ma il “medico di frontiera” divide
“Non sappiamo ancora che cosa ci aspetta perché la confusione regna sovrana, ma ci è sembrato giusto provarci, soprattutto per le tantissime persone per bene che in questi giorni hanno scritto chiedendoci una mano” ha scritto la presidente di Emergency Rossella Miccio in una lettera ai volontari dell’ong pronta a scendere in campo per l’emergenza sanitaria
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COSENZA – Gino Strada ed Emergency (ecco di cosa si occuperà) sono ufficialmente in campo per dare il loro contributo alla lotta al Covid 19 in Calabria dove oggi si registra una nuova impennata record di contagi con 936 nuovi positivi, dieci vittime e numeri sempre più consistenti di ricoverati.
Dunque dopo giorni in cui il suo nome aleggiava su ogni possibile decisione riguardante la nomina del commissario alla Sanità in Calabria, adesso è certo che il fondatore di Emergency verrà in Calabria. Ma, almeno così sembra al momento, non da commissario come, anche oggi, continuano a chiedere le Sardine e i 5 Stelle, ma per la gestione operativa della lotta al virus. Un ruolo, anche questo, che tuttavia divide i calabresi. Nessuno mette in discussione le qualità professionali, umane e organizzative di Strada, ma è il compito che suscita qualche perplessità: la gestione degli ospedali da campo, dei covid hotel e, forse, dei pronto soccorso e dei triage.
Chi si è schierato senza mezzi termini contro l’arrivo di Strada è stato il presidente facente funzioni della Regione, il leghista Nino Spirlì, che contro la prosecuzione del commissariamento della sanità ha alzato le barricate. “Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari” aveva tuonato ieri Spirlì. Posizione ammorbidita oggi – “il problema non è Gino Strada ma è non giocare su nomi e persone” – ma il concetto resta. “Il commissario ad acta – è il ragionamento del presidente – ha un’importanza veramente incredibile, serve che sia un ottimo medico e un grande organizzatore, perché quello dovrà fare. Evitiamo patrocini perché non è più il momento”. E davanti alla Commissione affari sociali della Camera reitera la richiesta della fine del commissariamento. Chi si schiera senza mezzi termini contro il nuovo incarico a Strada è il deputato di Forza Italia Luca Squeri che bolla la scelta come “l’emblema di come politicizzare, male, l’emergenza sanitaria” Chi sostiene il fondatore di Emergency è il sindaco Dem di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. “Mi inchino davanti a una persona come lui, la sua vita è un esempio per tutti”, dice, ma all’assemblea dell’Anci, anche lui invoca la fine del commissariamento.
Richiesta ormai trasversale in Calabria. A sollevare dubbi, non certo sulla persona ma sui compiti affidati a Strada, è anche il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Un magistrato da sempre in prima linea contro il malaffare e la criminalità organizzata e le influenze funeste delle cosche in un settore in cui girano tanti soldi come quello della sanità. “Ho grande rispetto per Gino Strada e so le cose straordinarie che ha fatto in Africa” spiega il magistrato “ma – avverte – gestire un ospedale in Africa non è la stessa cosa che in Calabria. Qui il problema è le ruberie e l’acquisto dei materiali. C’è bisogno di un manager, non di un medico. E non c’è bisogno nemmeno di ospedali da campo come se fossimo in Afghanistan: in Calabria ci sono 18 ospedali chiusi, meglio riaprire quelli”.
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