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Ritardi referti tamponi, Granata: “intervenga subito la Regione o ci rivolgeremo alla Procura”

Non solo a Cosenza ma in tutta la Calabria il sistema di tracciamento è in crisi. Tantissime le denunce da parte dei cittadini e dei rappresentanti delle Istituzioni

 

COSENZA – “Nella provincia di Cosenza la trasmissione dei referti sui tamponi avviene mediamente in 7-10 giorni, troppi per mettere in atto un efficace controllo del quadro epidemiologico. L’Azienda Sanitaria ha già chiesto alla Regione Calabria l’autorizzazione ad inviare i campioni in laboratori accreditati ed idonei con sede in Campania, ma la risposta tarda ad arrivare.

Cosa aspettano la Regione e le ASP competenti ad intervenire in maniera tempestiva rilevata l’emergenza, promuovendo i relativi atti consequenziali, stante l’urgenza di provvedere. Intervenga immediatamente la Regione o ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica.” Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata. Non solo a Cosenza ma in tutta la Calabria il sistema di tracciamento è in crisi. Tantissime le denunce da parte dei cittadini e dei rappresentanti delle Istituzioni.

Il vicepresidente della commissione regionale contro la ‘Ndrangheta, Graziano Di Natale: “sui tamponi ennesimo default del sistema sanitario. Ma in che Paese viviamo?”

“Mio malgrado, devo nuovamente denunciare pubblicamente l’ennesimo disservizio causato dal sistema sanitario calabrese ormai al collasso“. E’ puntuale l’intervento del vicepresidente della commissione regionale contro la ‘Ndrangheta, Graziano Di Natale, a seguito di molteplici segnalazioni a lui pervenute. “Ci sono decine di persone in isolamento domiciliare che attendono il responso del tampone da oltre due settimane. È una situazione di forte disagio per tanti cittadini, scoraggiati, che attendono di conoscere lo stato di salute. Nel mentre sono a casa senza poter lavorare e senza ricevere sostegni. Addirittura sembrerebbe che alcuni tamponi sarebbero andati persi. È una situazione assolutamente grave. Questi ritardi, inoltre, innescano una reazione a catena mettendo in difficoltà gli amministratori. I sindaci appaiono disorientati da dati e bollettini mai realmente attendibili al 100% e sono costretti a lavorare tra tante incognite e poche certezze.” Il segretario-questore dell’Assemblea regionale, la cui incisiva azione politica ha smascherato tutti gli errori della giunta regionale, ritenuta senza mezzi termini “di incapaci”, coincide con un’amara riflessione politico-amministrativa.

“Ma che razza di sanità abbiamo in Calabria? Sono fermamente convinto che sia necessario denunciare un sistema che fa acqua da tutte le parti. Queste mancanze non sono interpretabili, sono reali e lasciano l’amaro in bocca. A Cosenza, nonostante il grande sforzo degli operatori sanitari, è evidente che, data la mole di lavoro, purtroppo l’offerta sanitaria non può soddisfare le esigenze del territorio. Per non parlare – prosegue Di Natale – del laboratorio di analisi di Rossano-Corigliano, costato tanti soldini pubblici, che è bello e pronto, capace di processare 300 tamponi al giorno ma non funzionante. Mi chiedo cosa stia facendo la politica oltre a giocare a scarica barile con i commissari ed il Governo Conte. Ma sopratutto quali soluzioni ha in mente la giunta regionale per sopperire a queste defainces”. L’esponente politico, nonostante il ruolo di consigliere di opposizione, lancia una proposta: “È ora di prendere in mano una situazione ormai complicata affidandola a gente competente capace di dare sicurezza ai nostri cittadini. Non possiamo più attendere. Servono persone serie, oneste e preparate. Io – conclude l’avvocato – da rappresentante delle istituzioni, sono pronto a fare la mia parte qualora vi siano le condizioni per tutelare il diritto alla salute dei calabresi, senza fare politica e senza commettere errori. Questa giunta non può trincerarsi per sempre dietro annunci e slogan privi di costrutto mentre la gente, fuori, soffre. Io dico basta a questo modo di gestire la cosa pubblica”.

 

Il consigliere regionale, Francesco Pitaro: “cittadini abbandonati in attesa esito tamponi”

“Siamo all’ennesimo paradosso sanitario che sta letteralmente sgretolando ciò che rimane del diritto alla salute in Calabria. Nel preoccupante disordine in cui annaspa la sanità regionale è necessario che chi ha il dovere di vigilare sulla delicata procedura del tracciamento dei contagi da Covid-19 metta in campo tutti gli sforzi possibili per tutelare non solo la salute dei cittadini ma anche la stabilità sociale ed economica, già per ovvi motivi messa a dura prova negli ultimi mesi”. Lo sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro che, riporta una nota, “accoglie il grido di allarme di tanti cittadini isolati nelle proprie case per giorni, e in alcuni casi addirittura per settimane, perché ignari dell’esito del tampone. È chiaro che qualcosa non va – prosegue Pitaro – nell’iter che va dalla diagnosi del virus alla comunicazione dell’esito. In sostanza, manca un rapido ed efficiente collegamento tra i laboratori pubblici e privati, che effettuano i tamponi e hanno il compito di processarli, e le Asp che da essi dovrebbero ricevere in tempi celeri la comunicazione dell’esito, contattare in tempi altrettanto celeri il paziente e, in caso di positività, ricostruirne i contatti, impedendo in tal modo la diffusione del contagio. Un cortocircuito che si consuma sulla pelle dei calabresi, generato dalla leggerezza con cui viene affrontata una problematica così preoccupante. Cosa comporta questa inadempienza? Che l’Asp di Catanzaro è al momento ignara della positività di diverse persone che, se prive di buon senso, potrebbero circolare tranquillamente sul territorio senza alcun controllo”.

Tutto ciò – sottolinea il consigliere regionale – provoca disagi psicologici inimmaginabili perché oltre all’incertezza circa la possibile positività a un pericoloso virus, qual è il Covid-19, i cittadini, molti dei quali anziani, vengono abbandonati a loro stessi e privati delle cure assistenziali a cui hanno diritto, siano esse mediche o relative a beni di prima necessità. Né si possono negare i danni subìti da coloro i quali, dovendo assentarsi dal luogo di lavoro per tutto il tempo di attesa dell’esito, rischiano di subire gravi ripercussioni in quanto il datore di lavoro non può, in assenza di certificati ufficiali rilasciati dalle Asp, giustificarne la malattia”. È fondamentale – aggiunge il consigliere regionale – che chi ha la responsabilità di processare i tamponi e trasmetterne gli esiti alle autorità competenti e ai singoli cittadini risponda prontamente a quelle che sono esigenze indifferibili, e non sottovaluti i numerosi danni collaterali legati al diffondersi del Covid-19. In gioco ci sono il diritto alla salute e al lavoro di migliaia di calabresi”.

 

Il sindaco di Serra S.Bruno, Alfredo Barillari: “sistema tracciamento in crisi”

“Il problema principale: la scarsa tempestività di azione e il tempo che trascorre per sapere l’esito degli esami. Il sistema di tracciamento è in crisi, di conseguenza bisogna prestare molta attenzione a qualsiasi spostamento e avere il massimo rispetto delle regole. Il virus circola, i nostri comportamenti, in questa fase, sono determinanti”. Lo afferma il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, annunciando che i sindaci del Vibonese scenderanno in piazza “per sottolineare – dice – l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale e provinciale” e per “chiedere tempi e strumenti certi per fronteggiare l’epidemia in atto”. Il ritardo nell’esame dei tamponi è stato alla base della missiva con cui il Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia ha “suggerito” ai sindaci di sospendere tutte le attività didattiche in presenza. Ad avviso del primo cittadino serrese, è chiaro che “bisogna implementare il sistema di tracciamento territoriale, con l’utilizzo di unità mobili che procedano all’esame di test rapidi con l’aiuto dei medici di base. Questo consentirebbe di limitare e circoscrivere, nel minor tempo possibile, potenziali casi di coronavirus. Di tutto ciò – conclude Barillari – ho parlato con i colleghi sindaci delle Serre, la cui costituzione di un gruppo di intesa è prossima”.

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