Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cotticelli da Giletti: “In Calabria quando tocchi degli interessi devi essere eliminato”

Calabria

Cotticelli da Giletti: “In Calabria quando tocchi degli interessi devi essere eliminato”

Pubblicato

il

L’intervista rilasciata a Titolo Quinto su Rai 3, il ruolo di Maria Crocco e la ‘pressione’ ricevuta. Cotticelli racconta in diretta a L’Arena di Giletti di di “non essere stato lucido” ma ammette anche un particolare non di poco conto: “100 milioni di euro del 2014 inseriti nella sua relazione per far risultare la sua gestione commissariale fallimentare”

 

“Ero in uno stato confusionale su cui sto indagando, ho vomitato quella notte, e voglio sapere cosa mi è accaduto. Non so se mi hanno drogato ma che non sono stato bene e non ero lucido. Io non so in quel momento cosa mi sia successo, la mia famiglia non mi ha riconosciuto ma il piano anticovid l’ho fatto io”. Esordisce così il generale Saverio Cotticelli, ormai ex commissario ad acta della sanità calabrese, che racconta a Massimo Giletti a Non è l’Arean, che non si riconosce in quell’intervista e dice che sta cercando di capire se ha avuto un malore o qualche altra cosa: “quella intervista è preceduta da una serie di attacchi mediatici e istituzionali ed è la conclusione di un attacco di delegittimazione di una persona che aveva fatto in Calabria, quando tocchi degli interessi devi essere eliminato”.

Non riesce a spiegarsi quel comportamento Saverio Cotticelli, ma è consapevole di essere andato nel pallone: “dopo quell’intervista mi sono dimesso immediatamente perchè mi sono vergognato e per non farmi cacciare da nessuno. Ho voluto metterci la faccia e spiegare perchè lo devo a tutte le persone perbene e ai calabresi”.

Cotticelli spiega che il “Piano anticovid per fronteggiare la nuova ondata c’era e prevedeva la riorganizzazione ospedaliera e territoriale. Insieme al Dipartimento della Salute abbiamo a giugno elaborato e mandato il progetto per l’approvazione per il potenziamento ospedaliero. La fase attuativa viene demandata al commissario Arcuri che a fine ottobre delega le aziende sanitarie della Regione come soggetti attuatori per l’esecuzione dei lavori”. A giugno dunque nell’ambito della collaborazione con la Regione, siccome non era stato realizzato un ‘programma operativo covid’ che disciplinasse tutte le operazioni (tamponi, approvvigionamento…) ho presentato al Ministero della Salute un quesito e la risposta arriva a fine ottobre e la leggo quel pomeriggio”.

“Voglio precisare che la struttura commissariale non ha segreteria, siamo io e la dottoressa Crocco, la famosa Maria Crocco. Ci hanno tolto anche i dattilografi mentre ora, il mio successore ha 2 sub commissari e 25 persone a sua completa disposizione (per oltre 3 milioni di euro). Mettono a disposizione del commissario anche il Dipartimento della Salute della Regione… una cosa eccezionale”.

Poi interviene sulla scadenza del periodo di commissariamento: “Non c’è scadenza per il commissario ma solo se viene rimosso e non ha raggiunto gli obiettivi. Chi poteva avere l’interessa a farla fuori: “aver mandato un generale dei carabinieri a gestire la Sanità è stato un messaggio forte. Quando poi ho iniziato la mia attività, come prima cosa sono andato a salutare il procuratore Gratteri. Gli ho chiesto un consiglio. Lui mi ha detto: “Se vuole sopravvivere deve fare quello che faccio io: mangiare in ufficio, non incontrare nessuno e fare una vita monacale”. E così ho fatto. Ho preso alloggio in una caserma dei carabinieri e non ho più frequentato nessuno, neanche una pizza fuori”.

100 milioni di euro di buco del 2014

“Ma la parte più importante dell’intervista è legata alla posizione in cui si è trovato – dice lui stesso – in una riunione che si sarebbe tenuta lo scorso 9 ottobre, molto pesante. L’attività del commissario viene valutata dal tavolo di monitoraggio e dal comitato di verifica dei LEA che due volte l’anno, verificano l’attività del commissario. Poi il commissario relaziona al Presidente del Consiglio”. Giletti lo blocca e dice: “mi hanno detto che volevano accollarle una cifra enorme di buco appartenente al bilancio 2014”. E Cotticelli conferma: “questa estate, l’azienda Mater Domini guidata proprio dal dott. Zuccatelli, tira fuori un debito risalente al 2014 e mai riportato negli anni precedenti nei bilanci delle aziende, e nessuno se n’era mai accorto, ma è spuntato improvvisamente per far risultare la gestione commissariale di Cotticelli fallimentare”. Ciò si riferiva al fallimento della Fondazione Campanella, per metterlo in difficoltà. Cotticelli sottolinea di aver informato la Guardia di Finanza, e a chi lo accusa di non essere andato dallo stesso procuratore Nicola Gratteri, risponde: “l’ho fatto”.

“Chiedo scusa ai calabresi ma loro devono sapere che ho le mani e il cuore pulito. Chiedo scusa ai sindacati ai quali mi sono appoggiato troppo tardi. Non ho raggiunto i risultati che avrei voluto ma ho dato tutta la mia onestà e il mio sacrificio per la Calabria”.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA