Cosenza
Cosenza, lavoratori dei depuratori di Bisignano: “non vogliamo perdere il lavoro”
La Fiom Cgil chiede un’accelerazione sui tempi e alle istituzioni, in particolare all’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, di verificare gli impianti
COSENZA – Una quarantina di lavoratori sono in cassa integrazione e chiedono di poter tornare a lavorare, per questo si sono recati davanti la Prefettura in sit-in. Sono i dipendenti della Consuleco srl di Bisignano, che hanno chiesto un incontro con il prefetto Cinzia Guercio.
“C’è bisogno di un’accelerazione sui tempi, – ha spiegato Massimo Covello segretario generale della Fiom Cgil Calabria – perché i lavoratori prestano servizio in un impianto altamente qualificato e sono stati fermati a causa di un’inchiesta giudiziaria i cui tempi sono lunghissimi e nel frattempo l’impianto sta fermo e i lavoratori a casa”.

I lavoratori, infatti, prestavano la loro attività alle dipendenze della Consuleco, proprietaria dell’impianto di trattamento rifiuti liquidi speciali e gestore del depuratore pubblico di Bisignano, sottoposti a sequestro giudiziario a seguito dell’inchiesta denominata “Arsenico”. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, aveva portato all’emissione di due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti dell’Amministratore e del Direttore Generale della Consuleco srl. La Fiom Cgil è in piazza perché chiede “alle istituzioni, ma anche all’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, di verificare gli impianti affinché tornino regolarmente in funzione e, di conseguenza, anche gli operai al lavoro. Se ci sono state delle responsabilità penali sarà l’autorità giudiziaria a stabilirlo, ma non si può tenere ferma una struttura importante per la depurazione delle acque. Rivendichiamo la necessità di non far morire un impianto per inedia”. Dopo alcune ore di attesa, il prefetto ha informato il sindacato e i lavoratori che incontrerà una delegazione domattina alle 10.
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