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Cosenza, Cgil Cisl e Uil per “Ripartire dal lavoro”: «contratti, infrastrutture e sanità»

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Cosenza, Cgil Cisl e Uil per “Ripartire dal lavoro”: «contratti, infrastrutture e sanità»

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In centinaia questa mattina hanno preso parte alla manifestazione a Cosenza, indetta nell’ambito della mobilitazione nazionale dei sindacati Cgil, Cisl, Uil. Al centro il tema della ripresa partendo dal lavoro, dalle infrastrutture e dalla sanità

 

COSENZA – Cosenza è tra le 23 piazze d’Italia nelle quali oggi si è tenuta la mobilitazione nazionale promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Lo slogan ‘Ripartire dal Lavoro’ per unire il Paese, avanzare proposte e invocare una partecipare attiva dei sindacati alla costruzione del futuro dell’Italia dopo l’emergenza Covid. A Cosenza centinaia di lavoratori, rappresentanti sindacali e cittadini hanno preso parte alla manifestazione che si è svolta tra piazza XV Marzo e la Villa vecchia.

“Oggi siamo in piazza anche a Cosenza – ha spiegato Luigi Veraldi della segreteria Cgil Calabria – così come in tutta Italia per le motivazioni di una ripresa produttiva e sociale nel nostro Paese post covid. La pandemia ci ha dato la possibilità di ragionare su nuove opportunità e rimodulazioni per il nostro Paese a partire dal mezzogiorno e dalla Calabria”.

“Nei prossimi giorni – continua Veraldi – rivendicheremo ancora con più forza un confronto con il governo nazionale perchè, come ben sappiamo, arriveranno le spese che attengono sia alla programmazione comunitaria 2020-2027, che il Mes, il Recovery Fund… che andranno ad intervenire su modalità strutturali, sui deficit sociali e infrastrutturali della nostra regione”.

“Dovremo far valere anche qui in Calabria il tema del rinnovo dei contratti e soprattutto in questa regione, la problematica dell’applicazione dei contratti. Gran parte dei lavoratori in Calabria infatti, solo in parte vede applicati i contratti di lavoro e subisce tagli salariali rispetto a quelli che sono i massimali e i minimali dei contratti”.

“Serve anche un intervento per il miglioramento delle infrastrutture viarie e immateriali. Ce lo ha insegnato proprio il periodo della pandemia e abbiamo bisogno come non mai, di connessioni che diano la possibilità di ragionare di modalità di lavoro in smart working. La didattica a distanza per esempio, non ha funzionato per tutti perchè esiste un divario anche sociale. E poi c’è il grande problema, il diritto alla salute dei calabresi. Infine – conclude Veraldi – c’è un piano per il lavoro che abbiamo presentato nei giorni scorsi come Cgil Calabrese con tutte le proposte per migliorare l’assetto produttivo e del lavoro in Calabria”.

Foto di Francesco Greco 

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