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Allarme della DIA: “mafie si arricchiscono anche con il Covid”. In Calabria 25 enti locali sciolti

Calabria

Allarme della DIA: “mafie si arricchiscono anche con il Covid”. In Calabria 25 enti locali sciolti

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“Per le mafie, un possibile boom di guadagni dopo il coronavirus”. Dalla relazione della Direzione Investigativa Antimafia la droga e i giochi sono i settori più redditizi. E solo nel 2019 sciolti per infiltrazioni mafiose 51 enti locali, mai così tanti dal 1991

 

ROMA – Le mafie approfittano anche del Coronavirus con “prospettive di arricchimento ed espansione paragonabili a ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico”. La Direzione Investigativa Antimafia, nella relazione semestrale inviata al Parlamento lancia l’allarme sulla “paralisi economica” provocata dal coronavirus che può favorire i guadagni delle mafie attraverso medie e grandi aziende in crisi. Il Covid 19 infatti ha avuto un impatto diretto su un sistema economico già in difficoltà e ha ridotto ulteriormente le disponibilità di liquidità finanziaria. Una situazione che potrebbe “finire per compromettere l’azione di contenimento sociale che lo Stato, attraverso i propri presidi di assistenza, prevenzione e repressione ha finora, anche se a fatica, garantito”, generando problemi di ordine pubblico.

Gli investigatori della Dia prospettano due scenari: uno, di breve periodo, in cui le organizzazioni punteranno “a consolidare il proprio consenso sociale attraverso forme di assistenzialismo, anche con l’elargizione di prestiti di denaro, da capitalizzare” alle prime elezioni possibili, e uno di medio-lungo periodo, in cui le mafie, e la ‘ndrangheta in particolare, “vorranno ancora più stressare il loro ruolo di player affidabili ed efficaci anche su scala globale”.

Giochi e droga

E’ il gioco l’attività più redditizia per le mafie seguita dalla droga. La ‘torta’ dei giochi (106 miliardi di euro nel 2018 le sole giocate legali) fa gola a tutte le organizzazioni, camorra, ‘ndrangheta, mafia, criminalità pugliese, e le inchieste registrano rapporti di “alleanza funzionale” tra differenti clan.

Calabria al primo posto per enti locali sciolti per mafia

Nel 2019 mai così tanti enti sciolti dal 1991, anno in cui viene introdotta la normativa sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose nei Comuni. I dati contenuti nella relazione parlano di ben 51 enti locali sciolti nel 2019: 20 consigli comunali e 2 Aziende sanitarie provinciali, che si aggiungono alle 29 amministrazioni ancora in fase di commissariamento. Di questi 25 sono in Calabria, 12 in Sicilia, 8 in Puglia, 5 in Campania e uno in Basilicata.

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