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“Prendiamoci un caffè”, così spacciavano la droga ai ragazzini. Quattro misure cautelari

Ionio

“Prendiamoci un caffè”, così spacciavano la droga ai ragazzini. Quattro misure cautelari

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Le indagini sono partite dalle denunce di diversi genitori. I carabinieri hanno intercettato conversazioni relative alla vendita di droga e in alcuni casi veniva utilizzata la parola “caffè” per indicare la dose da acquistare

 

CARIATI (CS) – I carabinieri  hanno condotto un’operazione antidroga, dando esecuzione ad una ordinanza dispositiva di misure cautelari nei confronti di quattro soggetti – una donna e tre uomini- tutti cariatesi, indagati in ordine al reato di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”. Si tratta di F. C. 54 anni e C. F. 20 anni per i quali sono scattati gli arresti, divieto di dimora nelle province di Cosenza e Crotone invece, per  M. F. 63 anni, ed il figlio M. L. di 26 anni.

Il provvedimento, emesso dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, arriva a conclusione di mirate indagini avviate intorno al mese di marzo dello scorso anno, dopo la denuncia di alcuni genitori che avevano notato strani movimenti nei pressi degli istituti scolastici cariatesi.

Le indagini avviate dai carabinieri hanno consentito di individuare una rete di spaccio di sostanza stupefacente, per lo più del tipo marijuana. ma anche cocaina, gestita principalmente dalle due persone oggi finite in manette. Lo spaccio di droga si propagava fino ai comuni di Mandatoriccio e Crucoli. In particolare, dalle videocamere installate nei pressi delle abitazioni e dalle conversazioni captate nel corso delle attività tecniche è stato possibile svelare come i due arrestati, veri e propri “poli di spaccio”, non entrassero in conflitto tra loro, ma fossero in piena sinergia, tanto che in taluni casi sono stati registrati scambi di clientela. Inoltre, gli spacciatori preferivano trattare piccole dosi di stupefacenti per evitare controlli ed eventuali conseguenze, in maniera da “ridurre” il proprio livello di responsabilità in caso di sequestri da parte dei carabinieri, nonché limitare le perdite in termini economici.

I carabinieri hanno intercettato conversazioni relative alla vendita di droga e in alcuni casi veniva utilizzata la parola “caffè” per indicare la dose da acquistare. Sono oltre 500 gli episodi di spaccio registrati che avvenivano tra i pusher e assuntori minorenni abituali,  all’esterno o in prossimità di scuole elementari e medie o di altri luoghi frequentati da ragazzini.

Eseguite anche una serie di perquisizioni domiciliari nei confronti di ulteriori 12 soggetti, tra cui 4 minorenni, uno dei quali residente a Genova. All’esito delle perquisizioni effettuate sono stati rinvenuti presso le abitazioni di alcuni degli indagati 14 grammi di marijuana e tre bilancini di precisione, nonchè la somma contante di 1.500 euro, sottoposti a sequestro e per i quali sono stati indagati in stato di libertà tre soggetti già destinatari di provvedimento.  I due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trasferiti in carcere, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

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