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Strage contrada Toscano: ricomposti i sei corpi
ROSSANO – Mosaico di una strage. I vigili del fuoco del Comando provinciale di Cosenza, unitamente ai loro colleghi dei distaccamenti, dislocati sul territorio, hanno lavorato fino alle prime luci dell’alba
per rimettere a posti i corpi smembrati dal treno in corsa che ha travolto ed ucciso sei operai romeni che, dopo una giornata di lavoro nei campi, per la raccolta delle clementine, tornavano a casa. Ma il destino ha deciso di cambiare la rotta del loro percorso, mettendogli sulla strada la “signora morte”, pronta con la sua spietata violenza a “falciare” la loro vita, facendoli travolgere da un treno. L’auto sulla quale viaggiavano, forse un Doblò, forse una Fiat Multipla, resterà un mistero. Dell’auto non resta nulla. Il veicolo, infatti, è stato tranciato in più parti dal veloce gigante di ferro. I vigili del fuoco di corpi ne hanno ricomposto sei, tre sono di uomini, tre di donne. Tutti di nazionalità romena. Il bilancio della strage poteva salire di altre due unità, se non fosse che due connazionali degli sfortunati operai, fossero scesi dall’auto per aprire la sbarra a protezione del passaggio pedonale e veicolare sui binari. Sarà stata imprudenza, sarà stato destino, sarà stata leggerezza, ma certo è strano ed inconcepibile, lasciateci passare l’osservazione, che nel 2012 ancora esistono passaggi a livello “incustoditi”. Si spendono miliardi e miliardi, di euro per costruire tratte super veloci e treni supersonici, invece di mettere in sicurezza punti pericolosi. Sono stati alcuni passanti in contrada Toscano ad accorgersi della strage e ad allertare la sala operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco di Cosenza. I passeggeri sul treno sono rimasti senza parole per quanto accaduto. Alcuni di loro nel violento impatto tra il treno e l’auto sono caduti e si sono feriti, altri, invece, sono rimasti sotto shock, tanto da essere stati assistiti sul posto dall’e equipe mediche, infermieristiche e paramediche del 118. Sulla tragedia di contrada Toscano sono state aperte due inchieste. Una è della procura della Repubblica di Rossano, l’altra interna delle Ferrovie dello Stato. Serviranno a capire come e perchè sei operai romeni, scappati dal loro paese in cerca di una vita migliore, hanno trovato non l’Eldorado, ma la morte.
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