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9 tonnellate di carne e pesce avariate o senza etichetta sequestrate. Maxi operazione dei Nas

Italia

9 tonnellate di carne e pesce avariate o senza etichetta sequestrate. Maxi operazione dei Nas

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Ispezioni in diverse città italiane nell’ambito di controlli sulla sicurezza degli alimenti dai militari del Comando per la Tutela della Salute. Quasi 9 tonnellate di carne e pesce, per un valore di oltre 260.000 euro

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COSENZA – Quasi 9 tonnellate di carne e pesce, per un valore complessivo di oltre 260.000 euro sono state sequestrate dai Carabinieri per la Tutela della Salute, in diverse città italiane, nell’ambito di controlli sulla sicurezza dei cibi che arrivano sulle nostre tavole. Sequestri che arrivano proprio mentre tutto il mondo ha acceso i riflettori sull’importanza della sicurezza alimentare, la cui giornata mondiale è stata celebrata il 7 giugno, all’insegna dell’importanza di un approccio di One Health, basato sul legame tra salute animale e umana. Nonostante l’impegno sul fronte del contrasto alle frodi collegate all’emergenza Covid, i Nas continuano le indagini nel settore degli alimenti.

Nei giorni scorsi i militari hanno sequestrato a Bologna in un’azienda circa 5,5 tonnellate di carne congelata, proveniente dal Regno Unito e Olanda, poiché priva di controlli sanitari. Pari a un valore di 110.000 euro, la carne era pronta per essere immessa nel commercio al dettaglio di prodotti etnici. Doppia operazione a Palermo, dove i Nas hanno sequestrato, in un’azienda all’ingrosso, una tonnellata di cozze in cattivo stato di conservazione e, in un altro ingrosso, 2 tonnellate di prodotti ittici, tra pesce spada, gamberi, calamari e totani privi di documentazione sulla provenienza, per un valore di 150.000 euro. Le malattie a trasmissione alimentare colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone nel mondo e i problemi non sono legati solo a cibi avariati o di provenienza sconosciuta. Quello che mangiamo può nascondere, infatti, molti altri rischi, dalle contaminazioni batteriche agli allergeni non dichiarati, passando per dosi eccessive di pesticidi. Ma la preoccupazione negli ultimi anni si spostata anche sul legame tra uso di antibiotici negli allevamenti e la diffusione di batteri resistenti, allarme su cui l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha più volte puntato l’attenzione.

Per far fronte a questo, accanto alle attività di indagine svolte dai Nas, nel nostro Paese il sistema dei controlli è assicurato da un’attività di audit a cascata del Ministero della salute sulle Regioni e di quest’ultime sulle ASL: nel 2018 ne sono stati svolti 151. Sempre nel 2018 sono state 510.000 le ispezioni ufficiali effettuate lungo tutta la catena alimentare, dagli stabilimenti di produzione al consumatore, e 90 mila i campioni analizzati. Un’attività di controllo che vede l’Italia tra i paesi più solerti in Europa: nel 2019 il nostro Paese ha trasmesso, infatti, attraverso il Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 373 notifiche di rischio per la salute pubblica connessi ad alimenti e mangimi.

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