Cosenza
Cosenza, baristi e ristoratori tra delusione e rabbia “è assurdo, moriremo di fame”
La sentenza del Tar che di fatto richiude la Calabria provoca la dura reazione di ristoratori e titolari di bar “una settimana aperti con forniture fatte e finalmente qualche scontrino battuto e ora dobbiamo chiudere nuovamente. Stiamo perdendo tutto”
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COSENZA – Probabilmente dovranno aspettare il 18 maggio, visto che per bocca sia del presidente del consiglio Conte che del ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, dovrebbe essere questa la data che permetterà di anticipare le aperture, seppur con differenziazioni territoriali in base ai dati del contagio. Ma per adesso, dopo la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del Governo e richiuso la Calabria, bisogna fermarsi. Anche a Cosenza, unica città capoluogo della Calabria ad aver applicato l’ordinanza regionale con i bar, i ristoranti e le pasticcerie avevano riaperto alla clientela, seguendo le direttive della presidente Jole Santelli che autorizzava gli spazi esterni e il sevizio al tavolo. Per ora dovranno limitarsi al solo servizio da asporto.
Una decisione che ha trovato il malcontento, la delusione e anche la rabbia di diversi titolari “dopo una settimana aperti, con forniture fatte e finalmente qualche scontrino battuto ora dobbiamo chiudere nuovamente. È assurdo, moriremo di fame” ha commentato Francesco, titolare di un bar su corso Mazzini. “Siamo delusi e avviliti. Domani – ha detto un altro esercente- speravamo in qualche incasso in più. Anche se si potrà ancora acquistare, senza consumare ai tavoli non è la stessa cosa, quindi ci conviene chiudere. Non ci sono soldi e restare aperti solo per un caffè da asporto è impensabile”. La maggior parte dei proprietari di bar lamenta la mancanza di aiuti e sostegni e ritiene che la crisi economica sarà devastante. “Chi ha deciso non ha tenuto conto che stiamo perdendo tutto – ha aggiunto un altro barista – noi, i nostri dipendenti e anche i clienti, cercavano un po’ di normalità pur rispettando tutti le regole”. “Avevamo preparato anche le torte per la Festa della Mamma di domani, spendendo anche i soldi che non avevamo e adesso dobbiamo chiudere” sottolinea invece il titolare di un bar-pasticceria del centro di Cosenza.
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