Coronavirus e speculazioni: test sierologici da 9 euro venduti a 130 euro. Esposto in Procura

Il Codacons mette in luca la grave speculazione sui test che il comitato tecnico-Scientifico del ministero della salute ha ritenuto poco affidabili. L’associazione diffida tutte le regioni e invia un esposto alle 20 procure della repubblica “si lucra sulla pelle dei cittadini. Effettuare l’indagine epidemiologica a costo zero per i cittadini”

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COSENZA – Nuova speculazione sull’emergenza coronavirus messa in luce dal Codancons che chiede oggi a tutte le regioni italiane di intervenire per bloccare tale forma di lucro sulla pelle degli utenti: quella dei test diagnostici per l’individuazione del Covid-19, venduti da laboratori privati ai cittadini a prezzi stellari. Da alcuni giorni, infatti, molti laboratori privati italiani si sono attrezzati per effettuare analisi attraverso la ricerca di anticorpi IgG e IgM di SARS-CoV-2, il virus che causa l’infezione nota come Covid19. Test rapidi che permettono di scoprire se una persona ha un’infezione in corso oppure se l’ha avuta in passato. Ma c’è anche un altro problema non di poco cono, visto che questi test hanno ancora una attendibilità bassa e possono produrre falsi negativi col rischio di contribuire a diffondere la malattia. Il 19 marzo, il comitato tecnico-Scientifico del ministero della salute, ha diramato un comunicato stampa proprio riguardo l’attendibilità dei test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi diretti verso il virus SARS-CoV-2 sottolineando che “ad oggi, i test basati sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che di tipo IgG) diretti verso il virus SARS-CoV-2 non sono in grado di fornire risultati sufficientemente attendibili e di comprovata utilità per la diagnosi rapida nei pazienti che sviluppano COVID-19 e che non possono sostituire il test classico basato sull’identificazione dell’RNA virale nel materiale ottenuto dal tampone rino-faringeo”. Il comunicato aggiunge, inoltre, che l’OMS sta attualmente valutando circa 200 nuovi test rapidi basati su differenti approcci e che sono stati portati all’attenzione dell’Agenzia. I i risultati relativi a quest’attività di screening saranno disponibili nelle prossime settimane.

“Si stanno moltiplicano in tutta Italia centri e laboratori che offrono esami diagnostici sul coronavirus a domicilio, applicando tariffe del tutto fuori mercato – spiega l’associazione – a fronte di un costo delle analisi che per i laboratori non supera i pochi euro, al cittadino che vuole sottoporsi all’esame vengono richiesti prezzi tra i 130 e i 150 euro, ma si arriva anche a 600 euro se ci si rivolge a cliniche private. Mentre alcune regioni come Toscana e Liguria eseguono il test sierologico facendo pagare il solo ticket sanitario, nel resto del paese si lascia campo libero agli speculatori che realizzano esami che sicuramente sono utili per una indagine epidemiologica che lo Stato deve fare per essere pronto in caso di ritorno futuro del virus, ma potrebbero rivelarsi del tutto inutili per i privati cittadini: come hanno spiegato gli esperti, infatti, i risultati di tali test sierologici non danno certezze assolute circa l’assenza della malattia, perché anche senza sintomi e con gli anticorpi sviluppati la persona resta infetta e quindi può contagiare per un certo periodo altre persone. Anche in caso di guarigione clinica, inoltre, per un certo periodo rimane il rischio di diffusione del contagio. Compete allo Stato e quindi alle regioni acquisire questi dati epidemiologici e le Procura della Repubblica dovranno verificare che le regioni ferme al palo non tutelino di fatto interessi di laboratori privati. Per tale motivo il Codacons presenta una diffida a tutte le regioni italiane e un esposto alle Procure delle 20 regioni in cui si chiede di vietare sul territorio tutti gli esami del sangue relativi al Covid-19 venduti da centri e laboratori privati e realizzare indagini epidemiologiche sui residenti a costo zero per i cittadini, per bloccare ignobili speculazione sulle paure degli italiani.

Ecco di seguito le prove: