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Coronavirus, Gratteri: “Controlliamo gli elenchi dei poveri stilati dai sindaci”

Calabria

Coronavirus, Gratteri: “Controlliamo gli elenchi dei poveri stilati dai sindaci”

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Il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, è intervenuto sulla gestione dei fondi destinati alle persone bisognose per affrontare questo periodo di emergenza legato al coronavirus. “Se il sindaco è un mafioso e un faccendiere, i benefici li dà ai soliti noti e ai clienti elettorali” ha detto Gratteri

 

CATANZARO – “Chiedo che gli elenchi di cosiddetti poveri o di piccoli imprenditori che fino a qualche anno fa non pagavano nemmeno la tassa sulla spazzatura e che erano in odore di mafia, siano consegnati per fare dare uno sguardo alla Guardia di Finanza, alla questura o ai Carabinieri”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, analizzando la gestione dei fondi destinati alle persone bisognose per affrontare questo periodo di emergenza legato al coronavirus. Gratteri ha spiegato che il controllo va fatto “nel mentre”, perché “il sindaco ha fatto un elenco di trecento poveri, di cinquanta commercianti che hanno difficoltà, allora dammi questi elenchi che gli diamo un’occhiata. E’ bene dare ai sindaci i fondi perché si risparmiano molti passaggi, però se il sindaco è un mafioso e un faccendiere, i benefici li dà ai soliti noti e ai clienti elettorali, e gli altri che sono all’opposizione e hanno votato contrario non li avranno”.

Gratteri è poi intervenuto sulla crisi economica in atto e al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. “Necessita che il governo – ha aggiunto il procuratore Gratteri – parli direttamente con le banche che devono rischiare un po’ di più, in questo momento particolare devono capire che devono prestare soldi anche se il rischio di insolvenza è più alto”. Secondo Gratteri, “se non si supera questo gap e questo blocco psicologico da parte di un bancario, che sa che il rischio è alto, non ne usciamo. C’è bisogno di soldi veri, adesso, ai piccoli e medi imprenditori”.

“In questo momento, – ha spiegato Gratteri – per quanto riguarda la  cocaina, la situazione è questa: in Colombia, Bolivia e Perù, gli unici tre stati dove si produce la cocaina, c’è una difficoltà a reperire i precursori chimici per la produzione di coca, perché la gran parte di questi precursori provengono dalla Cina, oltre che da multinazionali europee e americane che poi sovvenzionano le campagne elettorali dei presidenti della repubblica del Sud America”. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha evidenziato come l’emergenza coronavirus stia creando disagi anche nella produzione della droga, senza comunque intaccarne il mercato. “La produzione è rallentata – ha poi concluso Gratteri – però sono tali e tanti i depositi di tonnellate di cocaina che il problema non c’è. Si pensi alla Spagna, ventre molle dell’Europa, dove ci sono colonie di colombiani che hanno anche dieci tonnellate di cocaina stoccate in attesa di venderla in Europa, oppure pensiamo all’Afghanistan, dove ci sono tonnellate di cocaina pronte per arrivare in Europa. La riprova che non c’è crisi lo abbiamo dal prezzo che è rimasto invariato”.

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