Cosenza
I parenti del boss gestivano le piazze di spaccio. Patitucci vittima di un tentato omicidio
Il sodalizio aveva come base il comune di Roggiano Gravina e al vertice c’erano i fratelli Antonio e Roberto Presta, cugini del boss Franco, oggi all’ergastolo
COSENZA – L’attività che il clan monopolizzava era, prevalentemente, il traffico di droga, cocaina, marijuana e hashish. La droga, secondo quanto è stato riferito, arrivava ovunque, anche all’interno della squadra di calcio del Roggiano Gravina. Nella formazione militava Roberto Presta, figlio di Antonio, uno dei reggenti del clan. Tra le persone destinatarie di misura cautelare nell’operazione condotta dalla polizia contro l’organizzazione riconducibile alla cosca Presta operante nella Valle dell’Esaro, fondata dal boss Franco Presta, c’è anche Marco Patitucci, vittima di un tentato omicidio compiuto la scorsa settimana in Lombardia.
Patitucci, di 34 anni, è stato chiuso insieme ad altre due persone in un magazzino in provincia di Monza e Brianza che poi è stato dato alle fiamme. L’uomo è stato ricoverato in prognosi riservata ed è stato intubato fino a poche ore fa. Un episodio sul quale gli inquirenti stanno cercando di fare luce.
A Patitucci vengono contestati diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Nelle carte dell’inchiesta c’è anche una tentata estorsione da parte di Roberto Presta e Mauro Marsico nei confronti della madre di Patitucci dalla quale volevano farsi consegnare un’auto in pagamento di un debito del 34enne legato all’acquisto di sostanze stupefacenti.
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