Cosenza
Disagi nell’azienda ospedaliera, 47 lavoratori SEATT sul tetto del Pronto Soccorso
Dopo la decisione del TAR è arrivata comunicazioni ai 47 lavoratori, con un Whatsapp, della risoluzione del rapporto di lavoro a partire dal 17 gennaio scorso. Si prevedono forti disagi negli uffici amministrativi dell’A.O. di Cosenza
COSENZA – Sono saliti e stanno manifestando sul tetto del Pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza i 47 lavoratori della Seatt che da venerdì scorso non prestano più servizio per l’azienda ospedaliera. Sul posto sono presenti i vigili del Fuoco. La mobilitazione è stata indetta dopo il messaggio che venerdì scorso è stato trasmesso ai dipendenti: “A seguito della comunicazione arrivata dall’Azienda Ospedaliera si comunica che da domani 17/01/2020 ella non dovrà più prendere servizio per intervenuta risoluzione del rapporto di lavoro. Seguirà comunicazione ufficiale”. E’ infatti con questo semplice messaggio whatsapp che la Cooperativa SEATT, l’azienda che da oltre 15 anni gestisce in appalto servizi amministrativi per conto dell’azienda Ospedaliera, avrebbe comunicato la fine del rapporto di lavoro ai 47 dipendenti. “E così da venerdì scorso – scrive l’USB di Cosenza – 47 persone sono senza lavoro e vivono il dramma di non sapere come poter fare per garantire un sostegno alle proprie famiglie”.
“Le conseguenze di questo licenziamento non riguardano però solo i lavoratori e le loro famiglie ma anche l’intera comunità cosentina che orbita intorno ai servizi sanitari offerti dall’Annunziata di Cosenza. Da venerdì 17 gennaio – scrive l’USB – si registrano disagi nel CUP, è chiuso il call center per le prenotazioni, non funzionano l’ufficio protocollo dell’AO, il ticket del pronto soccorso, quello di Rogliano e del Mariano Santo, oltre a tutti gli altri servizi amministrativi gestiti da questi 47 lavoratori. La direzione dell’AO, la dott.ssa Panizzoli ed il commissario Cotticelli, nominati dal Governo per risollevare le sorti della sanità cosentina, sembrano lavorare nella direzione opposta, quella cioè di sferrarle il colpo di grazia, sono i responsabili materiali di questa situazione”.
L’organizzazione sindacale, intende mettere in atto tutte le iniziative utile per denunciare “questa macelleria sociale determinata dalla malagestione commissariale. Il licenziamento di 47 persone in una terra come la nostra – spiega la nota dell’USB Confederazione di Cosenza – è un dramma sociale che non può passare inosservato. Ci auguriamo che S.E. il Prefetto Cinzia Guercio voglia segnare una controtendenza rispetto alla gestione del suo predecessore e faccia il possibile per fare sedere ad un tavolo i due attori responsabili di questa macelleria sociale, Cotticelli e Panizzoli affinché si proceda col reintegro dei lavoratori ed il ripristino dei servizi.
Stamattina i lavoratori si sono recati al Cup ma non hanno ricevuto alcuna risposta ed hanno annunciato che non scenderanno dal tetto fintanto che le istituzioni non vorranno sedersi ad un tavolo per discutere di questa drammatica situazione che vede 47 lavoratori sbattuti in mezzo alla strada.
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