Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Francesco Aiello: “non c’entro nulla con mio cugino Luigi. Accostamento grave”

Calabria

Francesco Aiello: “non c’entro nulla con mio cugino Luigi. Accostamento grave”

Pubblicato

il

Il candidato civico del movimento 5 Stelle replica all’articolo del Fatto Quotidiano nel quale è scritto che il docente universitario Francesco Aiello è cugino di primo grado del boss Luigi Aiello, ucciso nel 2014 nella faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta

.

COSENZA – “Non c’entro nulla con mio cugino Luigi Aiello, peraltro morto 5 anni fa. Con lui non avevo alcun rapporto e io ho fatto tutta la mia vita all’università, prima da studente, poi da professore”. Lo afferma, in una dichiarazione, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria con l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, in relazione all’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano dove è scritto che Aiello è il  cugino di primo grado del boss Luigi Aiello, ucciso a Soveria Mannelli il 21 dicembre del 2014 nella faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta.

“Peppino Impastato – aggiunge Aiello – era figlio di un mafioso e nipote di un mafioso, ma non era mafioso. Ieri sera al Fatto Quotidiano avevo già precisato che con mio cugino non avevo alcuna frequentazione. Io sono Francesco Aiello, punto. Nella mia vita ho sempre frequentato colleghi, studenti, dottorandi, magistrati, giornalisti, impegnandomi per la legalità e per la formazione delle nuove generazioni. Nessuno mi ha mai visto con la coppola, con santini bruciati e altri segni del genere. Fare questi accostamenti è un fatto grave, soprattutto sotto elezioni. Ed è lecito chiedersi a vantaggio di chi o di che cosa”. “Così – dice ancora il candidato M5S – si ferisce la democrazia, la libertà e la dignità individuale. Tuttavia, ho spalle robuste e anche stavolta non mollo: vado avanti, sicuro di essere sulla strada giusta per contribuire a liberare la Calabria dal malaffare”.

Paolo Parentela “accostamento gratuito con una persona morta 5 anni fa”

“Dal 2013 ad oggi il Movimento 5 Stelle ha presentato alle Procure calabresi circa un migliaio di denunce, su gravi violazioni nella sanità, nel ciclo dei rifiuti e nell’amministrazione regionale, di enti pubblici e di diversi Comuni, anche sciolti per infiltrazioni grazie alle nostre battaglie. Ora si tenta di offuscare questa attività, condotta senza avere nostri consiglieri regionali in Calabria, con l’accostamento gratuito tra il candidato governatore Francesco Aiello e suo cugino Luigi, morto da 5 anni e con precedenti di mafia”. Lo afferma, in una nota, il deputato Paolo Parentela, coordinatore del Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle.

“Francesco Aiello – prosegue il parlamentare– non c’entra nulla con suo cugino, non l’ha frequentato, non l’ha aiutato, non l’ha protetto e non l’ha seguito. Ricordo che secondo la Costituzione la responsabilità penale è personale, e questo dovrebbero tenerlo a mente tutti, a partire dai rappresentanti istituzionali. Ciò precisato bisogna distinguere i fatti dalle congetture. Aiello, al quale confermiamo la nostra vicinanza e fiducia, ha un torto solo: è nemico di tutte le “piovre” e ha le competenze e la tenacia giuste per cambiare in concreto la Calabria. È inaccettabile che il Movimento 5 Stelle resti vittima di suggestioni mediatiche e che invece debba rimanere nell’ombra la coraggiosa opera di lotta che negli anni abbiamo portato avanti. Spesso – rimarca Parentela – la parte della stampa tende a mettere tutta la politica sullo stesso piano, come se noi fossimo uguali al centrodestra e al centrosinistra, che invece hanno avuto condannati o imputati per ‘ndrangheta e che, al contrario di noi, non hanno mai fatto una sola denuncia al procuratore Gratteri e agli altri magistrati. Bisogna ripristinare la verità sulla politica calabrese e dire chi ha fatto o non ha fatto che cosa. Ieri Aiello ha denunciato un grave abuso della Regione compiuto il giorno dello scorso San Silvestro. Nessuno degli altri candidati alla presidenza regionale – conclude Parentela – ha avuto il coraggio di seguirlo. In Calabria c’è un’emergenza di legalità. Noi l’affrontiamo con i fatti, gli altri ne parlano e basta. L’informazione nazionale ha il dovere di rendere chiare le diverse posizioni a riguardo”.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA