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Donne protestano davanti la sede della Giunta regionale

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Donne protestano davanti la sede della Giunta regionale

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CATANZARO – Le manifestanti chiedono maggiore ‘protezione’.

Il Comitato per la difesa del Progetto Donna ha organizzato una manifestazione regionale a sostegno della legge n. 22/95 istitutiva del Progetto Donna presso la sede della Giunta regionale, a Catanzaro. Cittadine e cittadini vestiti di rosso, provenienti da ogni città e paese della Calabria, saranno impegnati, a partire dalle ore 10.30, nei girotondi della speranza e della fiducia intorno alla sede della Giunta regionale per chiedere il rispetto delle regole e dell’impegno delle donne. Inoltre è previsto un flash mob su Corso Mazzini, a Catanzaro, durante il quale saranno distribuiti volantini informativi e verranno letti alcuni articoli della legge.

 

La decisione di non finanziare la legge regionale ha, da mesi, mobilitato l’associazionismo femminile e i cittadini sensibili alla difesa di un bene comune che ha concorso alla costruzione della democrazia paritaria nel territorio calabrese e non solo, rappresentando un importante riferimento, dal punto di vista legislativo, anche per altre regioni italiane. La decisione della Vicepresidente della Giunta regionale, Stasi, seguita dall’approvazione del bilancio previsionale 2014 con un capitolo di spesa destinato al Progetto Donna pari a zero euro, ha, di fatto, potenziato la raccolta delle firme iniziata all’indomani della decisione comunicata al Coordinamento del Progetto Donna. Nel frattempo prosegue la raccolta delle firme (superata quota mille) e la campagna “Mettiamoci la faccia per rilanciare il Progetto Donna” che ha consentito di raccogliere centinaia di volti di cittadine e cittadini che hanno scelto di impegnarsi in prima persona e di metterci la faccia per difendere il Progetto Donna.

 

Attraverso la legge regionale è stato possibile finanziare i primi telefoni rosa per combattere la violenza sulle donne, creare biblioteche e centri d’informazione femminili a livello regionale, nonché realizzare percorsi formativi d’eccellenza. A distanza di quasi vent’anni dalla sua approvazione, la legge istitutiva del Progetto Donna rimane una legge estremamente innovativa sia per i contenuti che per le metodologie partecipative insite nei sui articoli. Il 15 febbraio sarà l’occasione per dire basta al femminicidio, alla violenza fisica e psicologica contro donne, ma soprattutto per chiedere la convocazione dell’assemblea delle associazioni femminili iscritte all’albo regionale del Progetto Donna affinché la legge sia nuovamente finanziata.

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