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“Achei”, sdegno del sindaco di Paludi che chiede aiuto: “più tutela e promozione dei siti”

All’indomani dell’operazione che ha portato all’arresto di 23 persone accusate di scavi archeologici clandestini, anche nel territorio del comune di Paludi, il sindaco Stefano Graziano interviene e chiede più tutela e promozione del patrimonio archeologico

 

PALUDI (CS) – «Non può esserci tutela, salvaguardia e promozione del ricco patrimonio archeologico calabrese, se manca nei territori e tra i residenti la consapevolezza di quanto, queste tracce, possono rappresentare come vero e durevole valore aggiunto, in termini di economia, di differenti turismi e di marketing territoriale. Rendere maggiormente fruibile un sito archeologico significa, anzi tutto, salvare dall’oblio la Storia e l’identità di un territorio, reprimere le violenze inaudite perpetrate a danno della nostra stessa terra, garantire presidi di controllo e comunicare al mondo il valore esperienziale di una destinazione turistica».

A dirlo è il sindaco di Paludi, Stefano Graziano, che ha condannato senza mezzi termini la vile azione dell’organizzazione criminale che in questi anni, così come si è purtroppo appreso dai media, si è resa protagonista di danneggiamenti, di impossessamento, di traffico, di ricettazione e di esportazione illeciti di beni culturali e che attraverso la maxi operazione Achei, «la Procura di Crotone – al quale va il nostro plauso ed incoraggiamento a proseguire – ha contribuito a smascherare».

«Oggetto del saccheggio è stato negli anni passati, purtroppo, anche Castiglione di Paludi, marcatore identitario distintivo tra i più importanti della Sibaritide e leva strategica per la promozione e l’incoming di tutta la regione, se solo si considera che, pur ignoto alla maggior parte dei calabresi, esso è considerato – sottolinea il primo cittadino – dalla letteratura scientifica internazionale il più imponente ed importante sito archeologica d’Italia di architettura militare d’epoca greca».

«Serve – continua Graziano – una maggiore attenzione da parte del Ministero, della Regione e di tutti gli enti preposti, affinché anzi tutto la vigilanza sia più capillare ed efficace. All’abbandono di questi posti di inestimabile ricchezza e valore bisogna rispondere con una progettazione e comunicazione strategica che sia da sostegno concreto e quotidiano all’impegno che le amministrazioni comunali, da sole e senza risorse, soprattutto nei piccoli centri come Paludi, continuano a portare avanti. Il contributo più prezioso deve venire, tuttavia, anche dal basso, a partire dai residenti, dal mondo delle associazioni, soprattutto dalla rete scolastica regionale e dalla capacità che le istituzioni locali devono saper mettere in campo, sedendosi finalmente attorno ad uno stesso tavolo anche per progettare sviluppo e marketing territoriale e non soltanto per condividere legittime azioni di reazione e protesta rispetto alle tante e troppe emergenze che limitano lo stesso diritto di cittadinanza delle nostre popolazioni».

https://www.quicosenza.it/news/calabria/325121-traffico-beni-archeologici-23-arresti-eseguiti-anche-allestero

https://www.quicosenza.it/news/8744

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