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Quelle porte chiuse del parco archeologico di Sibari

Ionio

Quelle porte chiuse del parco archeologico di Sibari

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La chiusura pomeridiana  del Parco Archeologico della Sibaritide porta ormai la data dello scorso 23 settembre. E non solo.

 

 

 

CASSANO ALLO IONIO – Chiuso. Cancelli che al pomeriggio si abbassano e non permettono di fruire di due autentici scrigni di bellezze ed emozioni.

Succede anche questo nella Sibaritide. Ad evidenziare quanto sta accadendo é Domenico Lione, Amministratore Unico di Terme Sibarite Spa, definendo, nella nota trasmessa alla stampa, “assurdo ed incomprensibile il perdurante silenzio di tutti i soggetti eventualmente competenti rispetto al reiterarsi di un disagio che, soprattutto per il valore storico e simbolico dei siti culturali, paesaggistici ed archeologici in questione, rischia di diventare la chiave di lettura più autentica dell’incapacità di comprendere e governare il potenziale e la proiezione turistica straordinaria di Sybaris e di tutta l’area”.

Lione si dice amareggiato e demoralizzato per “la chiusura pomeridiana sia del Parco Archeologico della Sibaritide dallo scorso 23 settembre per dichiarata mancanza di personale, sia da ormai quasi un anno quella delle Grotte di Sant’Angelo nel Centro Storico di Cassano, anch’esse tra i marcatori identitari distintivi del territorio e della Calabria”.

Ed ancora evidenzia l’amministratore unico “quelle due porte chiuse proprio per quello che Sybaris significa ed evoca da sempre in tutto il mondo, sono due porte chiuse ad ogni progetto e ad ogni ambizione di riscatto e di rilancio di questo territorio e della Calabria intera che non può permettersi questi ed altri casi analoghi il permanere di disattenzione e stallo a tutti i livelli”.

Conclude, infine, Lione ribadendo la massima disponibilità delle Terme Sibarite a farsi promotrice e coordinatrice di un’azione di sensibilizzazione, soll citando uno “scatto di rabbia e di orgoglio ed una presa di posizione netta ed unitaria: il Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide e le Grotte di S.Angelo a Cassano vanno non soltanto riaperti e resi fruibili al grande pubblico ma, insieme alla rete dei formidabili marcatori identitari distintivi dell’area di Sybaris, vanno comunicati e promossi così come non è mai stato fatto fino ad oggi, a partire dagli stessi calabresi”. Scatto che deve partire “da parte di tutta la rete di professionisti, docenti, storici, associazioni, guide, ricercatori, agenzie turistiche, studiosi, tour operatori e quanti a qualsiasi titolo operano nel settore della promozione turistica e culturale, della ricettività e dell’incoming”.

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