La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque degli indagati nell’ambito dell’operazione “Quinta Bolgia” su presunti illeciti nella gestione del servizio ambulanze all’Asp di Catanzaro.
CATANZARO – Le richieste di rinvio a giudizio riguardano Tommaso Antonio Strangis, 54 anni di Lamezia Terme, rappresentante legale della Ats Croce Bianca; Italo Colombo, 49 anni di Catanzaro, ritenuto l’amministratore di fatto dell’Ats Croce Bianca; Francesco Serapide, 56 anni di Catanzaro, funzionario dell’Asp; Giuseppe Luca Pagnotta, 46 anni di Catanzaro, dipendente dell’Asp ed Eliseo Ciccone, 66 anni di Albi, dipendente del Suem 118 di Catanzaro. L’operazione – denominata “Quinta bolgia” aveva portato alla luce un giro di clientele, per l’ottenimento degli appalti dell’Asp Catanzaro ma aveva anche evidenziato le condizioni delle ambulanze, alcune senza barelle o bombole d’ossigeno.
In tutto sono 22 gli indagati ai quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà dell’industria o del commercio, frode nelle pubbliche forniture, illecita concorrenza con minaccia o violenza, abuso di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Nell’inchiesta è finita anche la Croce Rossa Putrino, La Pietà Putrino srl e La Putrino service srl, Rocca Servizi sas, Rocca snc di Silvio Rocca e associazione Croce Bianca Lamezia.
