Il medico ex assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria captato mentre confida ad un amico i suoi metodi intimidatori
REGGIO CALABRIA – Dichiarazioni shock intercettato durante l’inchiesta Libro Nero. “Sai quel’è la differenza tra me e Riina? Che Riina li squaglia nell’acido io me li porto a Calmavi, ho una ‘livara’ li appendo là con una corda e con una scimitarra ogni tanto gli taglio un pezzo e gli metto al cane. Onesta è la differenza tra me e coso”. A parlare in questi termini è Giuseppe Demetrio Tortorella, medico odontoiatra, già assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria negli anni ’90, tra gli arrestati dell’operazione “Libro nero”. Tortorella, intercettato dagli investigatori, parla con un amico il 13 dicembre 2016 nel suo studio e riferisce di un suo dialogo con l’esponente del Pd Demetrio Naccari Carlizzi che aveva tentato di estrometterlo dalla carica di assessore che ricopriva. Il politico, nel corso della discussione, lo aveva paragonato a Riina e lui se ne era uscito con la frase sull’acido e la scimitarra. Nel corso del dialogo con l’amico, Tortorella parlando delle doti di Naccari Carlizzi dice che a suo giudizio “è il politico dopo Paolo Romeo”, l’ex deputato del Psdi ed avvocato imputato nel processo “Gotha” perché ritenuto il vertice della cupola politico-affaristico-mafiosa che avrebbe condizionato la vita politico-amministrativa della città. In un’altra intercettazione, Tortorella parla anche di Alessandro di Nicolò, il consigliere regionale di Fdi arrestato: “ricordati che abbiamo a Nicolò, una cosa nostra nostra, voglio dire, io le lo dico a te Franco per dirti è una cosa nostra cioè non è .. è come a noi va..”.
