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Dissesto, Occhiuto: “fiducioso sull’esito del ricorso. Per i cittadini non cambia nulla”

Il primo cittadino commenta la bocciatura della Corte dei Conti regionale e si dice comunque fiducioso sull’esito del ricorso: “non ci aspettavamo nulla di diverso visto che la stessa Corte dei Conti regionale nel 2013 aveva già bocciato il nostro piano di riequilibrio poi approvato in seguito presso le Sezioni riunite. Sulla cittadinanza non ricadrà alcuna conseguenza”

 

COSENZA – Non si è fatta attendere la reazione dell’Amministrazione comunale di Cosenza e del Sindaco Mario Occhiuto dopo la sentenza della Corte dei Conti regionale che ha bocciato il piano finanziario del Comune per evitare il dissesto. Con una nota Palazzo dei Bruzi sottolinea come questa sentenza era in parte attesa e che nulla cambierà per i cittadini “com’era prevedibile – si legge nella nota  – la Corte dei Conti regionale non ha tenuto conto delle contro deduzioni presentate e così, a distanza di 24 ore dall’audizione del sindaco Mario Occhiuto a Catanzaro, ha prontamente comunicato, in ben 142 pagine, che a parere di tale Corte per il Comune di Cosenza ci sono le condizioni di dissesto. Occorre evidenziare che la stessa Corte dei Conti regionale, dal 2011 in poi, ha sempre dichiarato lo stato di dissesto per il Comune Bruzio”.

“Ancora la stessa Corte, oggi, ha comunque sospeso la decisione per un periodo di 30 giorni in attesa del ricorso del Comune presso le Sezioni riunite della Corte dei Conti. Deve essere però chiaro che si fa riferimento a un ripianamento dei debiti causati dalle amministrazioni precedenti all’Esecutivo Occhiuto. Di conseguenza – continua la nota – questo Comune è nelle condizioni di dissesto già, appunto, dal 2011, alla data dell’insediamento dell’Amministrazione Occhiuto. Così come deve essere chiaro che per i cittadini non vi è alcuna differenza tra predissesto e dissesto in quanto le aliquote dei tributi comunali rimangono invariate. Anche nella peggiore delle ipotesi, insomma, sulla cittadinanza non ricadrà alcuna conseguenza. L’unica differenza consiste nella gestione della massa debitoria, che viene affidata ad un soggetto liquidatore diverso dal Comune. Le attività comunali restano invece in capo all’Amministrazione Comunale in carica. Riguardo alle assunzioni di personale rimane l’obbligo (come avviene anche oggi per il predissesto) dell’autorizzazione ministeriale. Non è più possibile l’assunzione a tempo determinato delle figure di staff del sindaco. Inoltre, non è vero che il dissesto comporti sanzioni patrimoniali e la incandidabilità degli amministratori, poiché questo avviene solo in caso di dolo o di colpa grave sulla base di un apposito procedimento giudiziario che può essere avviato solo dalla Procura della Corte dei Conti.

Occhiuto “Avversati che hanno causato il dissesto ora strumentalizzano”

Non ci aspettavamo nulla di diverso – afferma il sindaco Mario Occhiuto – poiché la stessa Corte dei Conti regionale nel 2013 aveva già bocciato il nostro piano di riequilibrio poi approvato in seguito presso le Sezioni riunite. Siamo tuttavia fiduciosi sul fatto che, come avvenuto nel 2014, proprio le Sezioni riunite possano accogliere le nostre motivazioni. In risposta poi ad alcuni avversari, tra i quali compaiono addirittura coloro che hanno causato lo stato di dissesto nel 2011, non si capisce come mai in precedenza, cioè nel 2014, nella medesima situazione siano rimasti in silenzio, mentre oggi invece cercano di avvelenare i pozzi strumentalizzando questo evento. Probabilmente – conclude il sindaco – non hanno parlato prima in quanto soltanto adesso ho dichiarato la mia candidatura alla presidenza della Regione Calabria“.

 

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