Cosenza
Cosenza, ultras da tutta Italia per il 10° memorial dedicato ad Ettore Covello – FOTO
Appena terminato il “Memorial Ettore Covello”, a 10 anni dalla scomparsa del tifoso rossoblu. L’iniziativa è stata ospitata per l’occasione nella città vecchia, in piazza Arenella. Presenti oltre 100 tifosi gemellati di Genoa, Ancona, Casarano, Casertana,Venezia, Pordenone, Lanciano e Spal.
COSENZA – Gli anni sono passati da quel giorno ma in tutti i tifosi del Cosenza è rimasto indelebile e vivo il ricordo di Ettore Covello, tra le figure più rappresentative e note del movimento ultras cosentino. A 10 anni dalla sua scomparsa non è mancato il tradizionale memorial a lui dedicato. Ettore Covello o semplicemente “Ettaruzzo” è l’indimenticato ultras della Curva Sud scomparso a soli 27 anni. Un ragazzo allegro, combattivo… ribelle che ha dedicato gran parte del suo percorso di vita al fenomeno degli ultrà. Ettore infatti, ha persino presentato una tesi di laureain “Analisi sociologica del fenomeno degli ultras”.
Come ogni anno la sua famiglia (con i genitori Ondina e Enzo, gli zii e i cugini), insieme a compagni, amici, conoscenti e ultras lo ricordano dedicandogli una giornata all’insegna dell’aggregazione e dello sport. E quest’anno c’è un motivo in più per ricordarlo insieme agli Ultrà Cosenza 1978 Curva Sud, visto il dibattito incentrato proprio sulla sua tesi che rappresenta il modo di vivere la curva. Una ‘mentalità’ che accomuna quelli che erano e resteranno per sempre gli ideali di “Ettaruzzo”. Sabato e domenica, un intero fine settimana è stato dedicato proprio a lui.
Dietro a quel sorriso, al cappellino alzato ed alle innumerevoli battute ironiche che lo hanno accompagnato, c’era un ragazzo speciale che studiava, pensava, agiva. Ed Ettore è vivo proprio nelle lotte, nei momenti in cui c’è bisogno di supporto e di sostegno per resistere. Tutti quelli che hanno dedicato a lui un ricordo gli sono grati anche perchè Ettore è diventato un ideale, una idea; e le idee non muoiono mai, superano lo spazio ed il tempo, vagano libere nell’universo e arricchiscono il senso di ogni esperienza. E la vera ricchezza delle due giornate dedicate ad Ettaruzzu è stata rappresentata dalle presenza di tante persone, tifosi, ultras, che hanno attraversato mezza Italia per essere ognuno, parte di un momento di socialità ed amicizia.
FOTOGALLERY MARCO BELMONTE
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