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Inadempienze nella depurazione. In Calabria 13 infrazioni, peggio di noi solo la Sicilia

Calabria

Inadempienze nella depurazione. In Calabria 13 infrazioni, peggio di noi solo la Sicilia

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Il commissario straordinario unico per la depurazione, Enrico Rolle, durante la sua audizione in commissione Ecomafie “abbiamo bandito le gare ed entro il 2020 partiranno tutte le opere”

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COSENZA – “Le attività sono già in corso in tutti i 104 agglomerati affidati alla struttura commissariale: secondo i nostri cronoprogrammi, entro il 2019 tutte le gare di progettazioni saranno bandite, mentre entro il 2020 lo saranno tutte le gare di lavori e probabilmente verranno avviate anche tutte le opere. Ad oggi abbiamo bandito 80 gare per indagini progettazione e lavori per un valore di oltre 170 milioni di euro. Di queste 48 sono concluse, 43 invece sono i contratti stipulati”. Lo ha detto il commissario straordinario unico per la depurazione, Enrico Rolle, nel corso dell’audizione in Commissione Bicamerale “Ecomafie” dove ha tracciato un quadro generale del lavoro fin qui svolto sulle due procedure d’infrazione su cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea.

In Calabria 13 punti di infrazione

Al Commissario è stato pi chiesto di fare un punto sugli interventi in Calabria. “come ha spiegato nel dettaglio il componente della struttura Fabio Trezzini, sono 13  gli agglomerati in infrazione, cinque sono di diretta attuazione della struttura (Reggio Calabria, Acri, Castrovillari, Crotone e Montebello Jonico) mentre sugli altri (Bagnara Calabra, Mesoraca, Motta San Giovanni, Cosenza-Rende, Rossano, Sellia Marina, Siderno e Soverato) svolge un ruolo di coordinamento. “Dopo la Sicilia, la Calabria è la regione con il maggior numero di interventi da realizzare: interloquiamo con la regione Calabria e accompagniamo gli enti locali, con le complessità note che derivano da una mancanza di gestori del servizio idrico e da una pianificazione d’ambito ancora incompiuta. La scelta fatta in passato dalla regione di ricorrere allo strumento del ‘project financing’ per realizzare le opere – ha spiegato Rolle – ha caratteristiche potenzialmente onerose per le amministrazioni e non ha contribuito in modo determinante a risolvere i problemi della gestione”.

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