Rende: buche, erbacce e sporcizia. Cittadini scendono in strada e puliscono da soli

Degrado segnalato in via Settimio Severo e Via Giulio Cesare fa notare Domenico Cimadoro, esponente di Open Politica Aperta. Alcuni cittadini esasperati da questa situazione sono scesi in strada ed hanno provveduto a raccogliere i rifiuti e pulire

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RENDE – Strade dissestate, marciapiedi rotti, cani che liberamente circolano lasciando escrementi dappertutto. Non esiste alcun controllo, per non parlare dell’immondizia che prolifera in queste zone. Questa è la situazione di Degrado in via Settimio Severo e Via Giulio Cesare fa notare, Domenico Cimadoro esponente di Open Politica Aperta. Queste strade ogni giorno vengono percorse da centinaia di cittadini di Rende vista la vicinanza con l’università e la situazione di degrado è sotto gli occhi di tutti. Alcuni residenti del luogo hanno garantito che nonostante il traffico sia aumentato visto la presenza ingente di studenti che lo percorrono lo stato attuale di queste zone è rimasto tale e quale a quando fu fondata l’università, addirittura un intervento di bitumazione strutturale non è mai stato fatto.

Probabilmente qualcuno pensa che le famiglie che vivono li da diverso tempo non sono una priorità visto che probabilmente la maggior parte delle case è occupata da studenti non residenti e quindi non votanti. In queste strade deve essere fatto un intervento mirato e deve essere garantita la manutenzione periodica in modo tale da non creare disagi. Alcuni cittadini esasperati da questa situazione sono scesi in  strada raccogliendo i rifiuti e non solo hanno falciato l’erba, pulendo quindi la strada vicino le loro case. Questa situazione davvero vergognosa, ribatte Domenico Cimadoro, e da considerarsi una umiliazione,poiché queste persone pagano le tasse (“curu pipe e curu sale” per riportare le parole di queste persone)  e devono avere servizi come tutti gli altri.

Considerato che la campagna elettorale è in corso e che in questo mese l’amministrazione tenterà di colmare “distrazioni” che durano da 5 anni, chissà che l’amministrazione non si accorga che il problema esiste e che questi cittadini non devono essere considerati cittadini di serie B, come attualmente sta dimostrando.

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