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Ex Bocciodromo, Katya Gentile sul banco dei teste

Cosenza

Ex Bocciodromo, Katya Gentile sul banco dei teste

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La struttura utilizzata come aula bunker nei maxi processi era stata affidata dal comune all’associazione di Fiertler per un progetto di guida sicura

 

COSENZA – Si ritorna in aula con il processo Ex bocciodromo di via degli Stadi a carico di Giacomo Fiertler accusato d’abuso d’ufficio e falso ideologico, per presunte irregolarità nell’affidamento della struttura all’associazione Cosenza Guida Sicura, usata come aula bunker nei maxiprocessi. Gli inquirenti nelle presunte autorizzazioni e delibere a favore dell’associazione presieduta da Fiertler, ex marito di Katya Gentile (all’epoca dei fatti vicesindaco del Comune di Cosenza) avrebbero riscontrato anomalie nell’affidamento dell’area, sul canone di locazione e nei permessi a intervenire sulla zona per la manutenzione e pulizia.

A salire sul banco dei teste Katya Gentile (in foto) sentita in qualità di vicesindaco, all’epoca dei fatti, con delega ai lavori pubblici del Comune di Cosenza, che ha risposto alle domande della difesa rappresentata dagli avvocati Eugenio Naccarato e Maurizio Nucci sui fatti accaduti in merito alle accuse mosse all’imputato, raccontando l’origine del progetto Guida Sicura e gli sviluppi in Assise comunale bruzia

 

Dopo avere chiarito la sua posizione di ex moglie nei confronti dell’imputato con separazione legale, ha raccontato i fatti: «Fiertler aveva un progetto che riguardava la guida sicura e all’epoca voleva chiedere il patrocinio al comune di Cosenza in quanto ricadeva in un’area delle Ferrovie dello Stato, ex scalo merci a Vaglio Lise: mi chiese se potevo prendere un appuntamento con il sindaco Occhiuto. Sentii il primo cittadino per prospettargli il progetto e capire la disponibilità.

In riferimento al progetto Guida Sicura Giacomo Fiertler è un campione di velocità di montagna pluripremiato e istruttore di guida sicura.  Il progetto era presentato da Fiertler e Isolani, quest’ultimo titolare dell’Isolani Racing Team, un altro campione pluripremiato che ha il team autorizzato Ferrari col quale collaborava, una scuderia autorizzata».

LA DISPONIBILITA’ DI OCCHIUTO

«Io chiesi al sindaco Mario Occhiuto se fosse disponibile e interessato, lui mi diede la disponibilità e diede un appuntamento al Fiertler al quale Mario Occhiuto volle che io partecipassi nel salone di rappresentanza del comune di Cosenza. Il periodo è stato sicuramente prima dell’estate. Fiertler prospettò il progetto al sindaco parlando di questa scuola di guida sicura che sarebbe stata la più grande del meridione. Aveva già l’avallo delle Ferrovie dello Stato. C’era già un sito individuato dello scalo merci. Il sindaco tirò fuori un progetto che riguardava quella zona che lui diceva aveva già inserito nel programma delle elezioni 2011 e che stavano per arrivare 50 milioni di euro per quell’area e quindi non poteva essere disponibile.

Però, entusiasta del progetto disse che gli avrebbe messo a disposizione  il dirigente del settore Lavori Pubblici Cuccunato, per trovare un qualunque terreno a Cosenza che si confacesse alle esigenze progettuali. Il dirigente comunale gli indicò una serie di terreni in disponibilità del Comune. Inoltre subito dopo la notizia venne esternata dal sindaco Occhiuto agli organi di stampa e venne portata avanti come una iniziativa comunale: ci furono articoli di stampa e dichiarazioni che fece personalmente Occhiuto ai quotidiani locali. Tutto questo risalente nel periodo prima dell’estate. Non ci furono più altri incontri tra Occhiuto e Fiertler che proposi io

LA FERRARI “DI MARANELLO”

Io non ho mai avuto contatti con la Ferrari per il tramite di Fiertler. Si parlò della Ferrari ma nei termini di Isolani Racing Team. Dopo l’incontro ci fu la presentazione del progetto. Io mi preoccupai del fatto che trattandosi del mio ex marito potessero sorgere problemi che potessero nuocere all’amministrazione comunale e a chi presentasse il progetto. Mi confrontai con il segretario generale e il sindaco gli chiese un parere: intanto per verificare se potessi partecipare alla Giunta comunale in quanto il mio voto non andava ad inficiare quell’approvazione perchè era il settimo e non rilevava. Produssi la sentenza di separazione proprio per evitare che potessero sorgere pregiudizi da parte anche della comunità.

NESSUNA PRESSIONE SU CUCUNATO

Il progetto in Giunta venne approvato. Cucunato era il mio dirigente ed io in quanto assessore avevo l’obbligo di vigilare su tutte le pratiche dei Lavori Pubblici. Non ho mai fatto pressioni su Cucunato sull’accelerazione dei tempi.

L’EX BOCCIODROMO, LA SCELTA

Quando Cucunato propose il bocciodromo e mandò un tecnico dei Lavori pubblici a fare prima una relazione sullo stato dell’arte, c’erano articoli di giornale in cui i residenti della zona lamentavano la presenza del sito abbandonato nel 2009 quando era diventato aula bunker e il Ministero dell’Interno aveva rescisso il contratto ed era ritornato nella disponibilità del comune. Da allora non era mai stato fatta più manutenzione ordinaria e straordinaria, nè bonifica e pulizia. Risultava fatiscente, circondato da alberi che raggiungevano il piano superiore della struttura. Inoltre c’era un problema anche sanitario con la presenza dei topi. L’impianto di illuminazione non funzionava più. Scrisse anche il sindaco di Castrolibero per chiedere al Comune di Cosenza di farsene carico.

Il direttore del settore bilancio e ragioneria aveva più volte ribadito l’indisponibilità economica del Comune per cercare di risanare quel posto. Quando ci fu il sopralluogo e venne redatto il verbale chiesero all’associazione se poteva interessargli quella zona. Il sindaco avrebbe avuto a piacere perchè come Comune avremmo avuto anche un interesse a rivalutare un edificio che diversamente non avremmo potuto per via della spesa molto esosa.

Ci fu una seconda richiesta in agosto, dal dirigente Cucunato in virtù dei rapporti con il sindaco che aveva già dato una approvazione verbale del progetto, e affidò all’associazione l’area da bonificare proprio in virtù di quelle lamentele. La bonifica fu totalmente gratuita per il Comune e tutta a carico dell’associazione.

Scrissi una lettera forse nel periodo di ottobre, perchè ricordo c’erano già le piogge all’interno della struttura e c’erano infiltrazioni di acqua per via della mancanza di parte del tetto e l’acqua arrivava ad oltre un metro da terra, per evitare che si potesse peggiorare la situazione, in maniera tale da porre rimedio sempre in virtù della bonifica effettuata e di una relazione tecnica già redatta.

MAI DATI FINANZIAMENTI ALL’ASSOCIAZIONE

Non ci fu mai la possibilità e quindi la valutazione di un finanziamento al Fiertler per il ripristino dell’area; nessuna proposta dal comune ma tutto a carico dell’associazione. Sull’onerosità dei costi per la riqualificazione dell’area e il ripristino della funzionalità del sito ci fu un accertamento tecnico effettuato: si partì dalla relazione che fece il tecnico e poi fu richiesto all’associazione un perizia giurata per i lavori effettuati. L’ufficio patrimonio si occupò di stabilire l’entità dei lavori anche in riferimento al canone contrattuale e la durata del contratto che avrebbe dovuto assumere l’associazione come onere.

In base alla mia esperienza di vicesindaco ed assessore in generale – continua la Gentile – nel momento in cui si doveva concedere in locazione un’area o uno stabile del Comune ad un privato si provvedeva a fare dei sopralluoghi, relazioni, verificare gli standard. Possiamo dire che anche per l’associazione sono state seguite le misure standard… ma poi di fatto anche il canone che doveva pagare l’associazione era non so di quante volte tanto. Per esempio lo stadio di Cosenza paga dieci mila euro all’anno, così come le piscine di Campagnano e il palazzetto dello sport pagavano tre mila euro all’anno.

NESSUNA DISCUSSIONE CON I DIRIGENTI

Nel momento in cui venne sottoscritto il contratto tra il comune di Cosenza e l’associazione, non ho mai avuto discussioni con dirigenti, assessori o sindaco Occhiuto. Ci sono state una serie di interrogazioni da parte di diversi consiglieri, convocazioni di commissioni di Lavori pubblici e Controllo e Garanzia per verificare che l’iter fosse quello giusto, il canone fosse quello congruo, per verificare tutti una serie di dettagli a cui ho partecipato personalmente proprio per sgomberare il campo più possibile dai dubbi che potessero venir fuori, che si trattasse del mio ex marito, e per non dare neanche un problema al contrario. Non ci fu nessuno in sede privata che manifestò remore in seno al progetto».

L’APPROVAZIONE IN GIUNTA

«Venne approvato in Giunta: eravamo in sette, il mio voto era irrilevante secondo il segretario generale. Io chiesi se era il caso che partecipassi oppure no. Il segretario generale mi risposte che essendo in sette anche senza il mio voto la pratica sarebbe stata approvata quindi potevo partecipare alla Giunta senza dovere nascondere nulla».

LA RICHIESTA DI REVOCA

«Quando ci fu la richiesta di revoca io mi astenni dal voto e feci una dichiarazione riportata nella delibera di revoca perchè per me era assurdo che lo stesso dirigente che aveva proposto e seguito tutto l’iter procedurale si rimangiasse tutto il lavoro fatto e dicesse che andava revocata in autotutela. Intanto perchè, secondo il mio parere avrebbe portato un ulteriore documento al Comune perchè c’era già un contratto firmato e stipulato con l’associazione, per cui decisi di astenermi e di effettuare una dichiarazione. Il sindaco in quell’occasione mi disse che dovevo stare attenta nell’astenermi perchè c’era già una indagine della Procura – che poi avvenne nel pomeriggio stesso perchè andò lui stesso, Occhiuto, a sporgere denuncia in Procura e da lì conseguentemente partì l’indagine a mio carico.

IL CONTROESAME DELLA PROCURA

L’accusa rappresentata dal pubblico ministero Visconti, ha chiesto quali fossero le deleghe assegnate durante il mandato all’ex vicesindaco bruzio: «Mi erano state assegnate la riqualificazione urbana e l’emergenza abitativa e il settore decimo infrastrutture diretto dall’ingegnere Cucunato era alle dipendenza dell’assessorato della riqualificazione urbana».

Domanda ancora l’accusa “Lei ha chiesto a Cucunato perchè dopo la proposta decide di chiedere la revoca in autotutela?”

«La revoca in autotutela fu proposta dall’ingegnere Cucunato – spiega Katya Gentile -. Io mi astenni. Avevo un obbligo di vigilanza sull’attività di Cucunato. Da premettere che l’architetto Cucunato si insediò ancor prima che io arrivassi in Comune; l’ex vicepresidente dell’ordine degli architetti Cucunato era stato nominato dal sindaco Occhiuto quando questo era presidente in carica dell’ordine degli architetti, quindi uomo di sua fiducia, ed aveva ricevuto l’incarico prima ancora che io arrivassi.

Non domandai nulla a Cucunato sulla revoca dopo la proposta perchè mi arrivò una telefonata del sindaco prima della Giunta convocata per il sabato con urgenza. Mi fu anticipato l’oggetto della convocazione, mi disse per telefono che la delibera di Giunta dell’ex Bocciodromo andava revocata perchè c’era una indagine della Procura e dovevamo tutelarci revocando la delibera in autotutela. Con Cucunato non ebbi occasione di parlare né prima e né dopo perché seguiva quelli che erano gli ordini del sindaco: era lui la mano del sindaco. Io chiesi ma Cucunato mi disse “che gli era stato detto di farlo e lo aveva fatto” senza entrare nel merito.

 

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