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Lo sfogo di una commerciante via Rossini: «vogliono farci chiudere, per favorire chi?»

Rende

Lo sfogo di una commerciante via Rossini: «vogliono farci chiudere, per favorire chi?»

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Una commerciante ci scrive per manifestare la sua preoccupazione circa l’opera dei comitati che minano il prosieguo delle attività commerciali su via Rossini a Rende, un tempo frequentata e vissuta appieno. Oggi ridotta a poche presenze

 

RENDE – “Chi scrive lo fa perché, ancor prima di iniziare la sua attività Llavorativa, già sentiva la pressione di una condizione difficile e difficilmente gestibile poiché cozza, non solo con la prepotenza di alcuni cittadini, ma, cosa ben più grave, con una presa di potere da parte di presunti comitati che vantano tra le loro fila, rappresentanti delle forze dell’ordine che ostentano questa loro appartenenza, arrivando quasi a minacciare di “far chiudere” tutte le attività di Via Rossini. Una via che doveva essere del commercio e della movida, nata per questo”.

“Espongo i fatti e le dovute considerazioni premettendone una: la responsabilità della decadenza di via Rossini non è dovuta a questa amministrazione che è stata, con noi esercenti, efficiente e disponibile. La responsabilità del fallimento dell’idea fondante la nascita di questo meraviglioso chilometro è di alcuni cittadini evidentemente frustrati e prepotenti che credevano di aver acquistato la loro abitazione in periferia”.

“La mia attività – prosegue la commerciante – è un punto di ritrovo per i giovani rendesi ed io, previa raccolta delle dovute autorizzazioni, organizzo una, e sottolineo una sola volta a settimana, un momento musicale, all’interno del mio locale e fino ad un orario estremamente conciliabile con gli impegni di una seguente domenica mattina, per offrire ai miei fruitori una piacevole e giusta attrattiva per frequentare ulteriormente il mio locale e, quindi, lavorare. Per ben sei volte ho già “subito” l’intervento delle forze dell’ordine che, una volta visionati i permessi in mio possesso, hanno chiaramente, desistito dal compiere ogni azione nei nostri confronti”.

I giovani danno fastidio ma i “centri massaggi” a luci rosse no!

“Ad oggi mi giungono “voci” e non solo, di azioni ben più gravi e lesive che, questi pseudo comitati, stanno compiendo nei nostri confronti al fine di “farci chiudere tutti” (cit.) ed a ogni costo. Anche quello di provocare esasperazione e danno economico a chi vuole solo lavorare onestamente in un quartiere creato per accogliere i giovani, la cosiddetta” movida” e che dà lavoro a molti rendesi”.

“Ora mi chiedo se queste persone avvertano minimamente il peso dell’aver, già una volta, ammazzato l’economia di via Rossini e di reiterare quell’atteggiamento ricavandone un piacere quasi perverso nel farlo. La musica e i giovani che si divertono in modo sano, sembra dargli fastidio, mentre tollerano apparentemente compiaciuti, la presenza di numerosi “centri massaggi” attivi ad ogni ora del giorno e della notte negli appartamenti attigui ai loro”.

“A queste famiglie risulta più invasiva la pratica del sano divertimento piuttosto che quella del ‘mestiere più antico del mondo’ chiaramente ostacolato dalle 22:00 alle 02:00, dall’afflusso di giovani nei locali della via”.

Un comitato di esercenti

“Preso atto di questa condizione in cui taluni cittadini, stazionano e vivono – conclude la commerciante di via Rossini – ho deciso di fondare un comitato degli esercenti e, con esso, intraprendere ogni via legale possibile per tutelarci. Da oggi non saranno più, dalla sottoscritta, tollerate minacce, insulti e dispetti. Da oggi intendo far valere, in ogni sede deputata, il mio diritto a lavorare, nel rispetto delle regole e del prossimo, pure di quelli che, anche con le mie tasse, percepiscono il loro stipendio”.

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