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Qualità della vita insufficiente in Calabria, Vibo la città italiana in cui si vive peggio

Cosenza

Qualità della vita insufficiente in Calabria, Vibo la città italiana in cui si vive peggio

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Cosenza è la città calabrese in cui si vive meglio in base al tasso di criminalità, occupazione, inquinamento, disagio sociale, servizi scolastici, sanità e al tenore di vita

 

COSENZA – Una fotografia poco gratificante per la Calabria. Dati che confermano la scarsa capacità del territorio di offrire un’esistenza dignitosa ai propri abitanti. E’ quanto emerge dall’indagine svolta da ItaliaOggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma sulla qualità di vita nelle 110 città d’Italia. Una classifica stilata considerando le informazioni relative a criminalità, affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita. Parametri associati a modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese. Nell’insieme la qualità di vita in Calabria risulta insufficiente in tutte le sue città. Nessuno dei cinque capoluoghi di provincia raggiunge la soglia in cui si possa considerare l’insieme dei servizi e delle condizioni sociali buone o quantomeno accettabili. Anzi. Vibo Valentia, come lo scorso anno, mantiene il primato di città italiana in cui si vive peggio preceduta da Catania e Napoli.

 

Bolzano, Trento, Belluno si confermano le ‘perle’ d’Italia ai primi posti. Su 110 città Cosenza si attesta all’84° posto, il più alto rispetto alle altre province calabresi recuperando tre posizioni rispetto all’anno precedente dove risultava essere 87°. Una magra consolazione per la città dei bruzi che vanta la qualità di vita migliore se confrontata con Reggio Calabria che appare 93° posto salendo di quasi dieci gradini rispetto allo scorso anno (102°), Catanzaro oggi al 95° perdendo qualche posizione (era al 92°), Crotone che si trova al 98° guadagnando a fatica qualche punto in più (era 101°) e Vibo Valentia che offre le peggiori performance d’Italia in termini di qualità di vita e, senza migliorare alcunché, vince anche quest’anno la maglia nera restando ferma all’ultimo posto della classifica: il 110°.o scorso anno era 101°.

 

LE PERFORMANCE DI COSENZA

Migliora a Cosenza il volume di affari e occupazione passando dal 96° al 78° posto della classifica dedicata alla situazione economica e lavorativa dei residenti. Il tasso di disoccupazione, secondo lo studio condotto da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, pare sia diminuito consentendo di scalare la ‘graduatoria’ delle città passando dal 104° al 73° posto. Diminuisce anche il numero di residenti protestati rispetto allo scorso anno, mentre peggiorano le condizioni delle aziende costrette a chiudere battenti attestando Cosenza tra le prime città (4° posto invece del 9° dello scorso anno) con il più alto numero di imprese che cessano la propria attività (la seconda è Reggio Calabria). Per quanto riguarda l’ambiente perde due posizioni migrando dal 17° al 19° posto. Nello specifico colpisce come, per quanto riguarda i servizi idrici, la città dei bruzi piombi dal 4° al 64° posto in soli dodici mesi, indice di una gestione malsana del ciclo dell’acqua più volte denunciata dai residenti. Per quanto riguarda la criminalità Cosenza perde 10 posizioni passando dal 40° posto al 50° dimostrando così un acuirsi del fenomeno: aumentano i reati contro la persona, contro il patrimonio, gli omicidi volontari e colposi, mentre diminuiscono nettamente gli stupri (si passa dall’81° posto al 12°) e aumentano prostituzione e sequestri di persona (dal 46° all’82° posto).

 

Stabili invece i dati riguardo al narcotraffico, gli scippi, le estorsioni e i furti che pur essendo sostanzialmente negativi non hanno subito alcuna variazione considerevole. Aumentano invece le rapine in banche e uffici postali facendo registrare il crollo nella classifica dal 70° al 96° posto. Drammatico il dato dei morti per incidenti stradali che vede Cosenza come terzultima città d’Italia per la capacità di scongiurare il decesso di persone coinvolte in sinistri. Resta tra i più bassi d’Italia il numero di immigrati presenti a Cosenza, mentre 22 residenti su 1.000 emigrano. Soddisfacente l’offerta scolastica che pone Cosenza tra le prime 10 città d’Italia con il più alto numero di scuole superiori ogni 100mila abitanti. Pessimi invece, come noto, i servizi sanitari. Cosenza su 110 città risulta al 104° posto. Tra le criticità maggiori rilevati dalla classifica la carenza di medici e personale infermieristico che ci pone al 98° posto, i posti letto disponibili (96°), le apparecchiature diagnostiche (95°). In generale il tenore di vita dei cosentini è tra i più bassi rispetto al resto degli italiani, ma anche dei calabresi stessi e si attesta al 103° posto seguita da Catanzaro e Vibo Valentia. La spesa media mensile per abitante è di 770 euro, circa la metà rispetto a quella dei milanesi che con 1460 euro di consumi si ritrovano al primo posto. L’importo medio delle pensioni è tra i più bassi d’Italia con 592 euro mensili rispetto ai 1161 euro di Milano.

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