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Appalti da Cosenza a Fuscaldo in cambio di regali e ‘favori’

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Appalti da Cosenza a Fuscaldo in cambio di regali e ‘favori’

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Il funzionario del Comune di Cosenza noto per gli appalti spezzatino ha affidato il rifacimento del lungomare in cambio del trasferimento della moglie al Comune di Rende. Tra i lavori ‘anomali’ quelli della depurazione dei reflui fognari di Fuscaldo, la ristrutturazione del Teatro Rendano e della Chiesa di San Domenico di Cosenza

 

PAOLA (CS) – Appalti spezzatino per amici e ‘compari’. La Procura di Paola ha inteso far luce su un sistema di gestione dei lavori pubblici ritenuto dagli investigatori palesemente clientelare. L’operazione Merlino scattata all’alba di stamane ha portato a 14 arresti per corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o promettere, peculato, turbativa d’asta e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica amministrazione e falso ideologico. A finire in carcere il sindaco di Fuscaldo Gianfranco Ramundo, il vicesindaco Paolo Cavaliere, l’assessore Ercole Paolo Fuscaldo, Michele Fernandez funzionario con doppio incarico nei Comuni di Fuscaldo e Cosenza già coinvolto nell’inchiesta degli appalti spezzatino a Palazzo dei Bruzi, il libero professionista Sergio Gioia, gli imprenditori Salvatore Fidotti, Robertino Perri, Gianfranco Mirabelli, Luigi De Simone, Giovanni Risuleo, Francesco e Antonietta Caputo. Altri due imprenditori entrati nel business degli appalti pubblici ‘anomali’, Massimiliano De Santo e Salvatore Montanino, sono stati invece posti agli arresti domiciliari. Tra le aziende coinvolte spiccano la EdilPerri e la E – Log Ecologia e Ambiente verso le quali è stata applicata la misura interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

 

DEPURATORE, LUNGOMARE E IL ‘POSTO’ AL COMUNE

La depurazione del Tirreno cosentino è una questione di ‘regali’. Michele Fernandez, già indagato dalla Procura di Cosenza, noto per le delibere ‘spezzettate’ al Comune di Cosenza, sospettato di affidare senza gara d’appalto lavori ad imprese amiche, è finito nuovamente nel mirino della Guardia di Finanza. Secondo quanto accertato dalla Procura di Paola in qualità di responsabile del settore Urbanistica del Comune di Fuscaldo “accettava regalie da parte di Salvatore Fidotti” pur di favorire la ditta Impec Costruzioni e stilare un accordo ritenuto dagli investigatori frutto di corruzione e volto alla gestione del depuratore comunale per il trattamento dei reflui fognari.

 

Fernandez avrebbe inoltre garantito a Robertino Perri e Massimiliano De Santo lavori per un importo pari a 236mila euro per l’intervento di ripristino del lungomare nord di Fuscaldo in località Messinette. In questo caso il ‘favore’ chiesto e ottenuto da Fernandez è stato il trasferimento della moglie Anna Maria Falbo dal Comune di Fuscaldo al Comune di Rende grazie all’intercessione di Robertino Perri con soggetti collegati agli enti pubblici. Un cambio di sede avvenuto coinvolgendo un’altra coppia di impiegati statali che dal Comune di Rende (il marito) e dalla Motorizzazione di Cosenza (la moglie) sono stati assorbiti rispettivamente dal Comune di Fuscaldo e dal Provveditorato Opere Pubbliche di Paola. In altri casi le corruttele si sarebbero concretizzate con ospitalità gratuita in un albergo (che secondo gli investigatori usava come se ne fosse il proprietario) in cui aveva autorizzato l’istallazione del dehors. A benficiarne sarebbero state due donne, di cui una sua collega dipendente dell’ufficio tecnico comunale di Cosenza.

 

CHIESA SAN DOMENICO E L’IMPRENDITORE MIRABELLI

Sempre Michele Fernandez, ritenuto dalla Procura di Paola il coordinatore del sistema corruttivo, in qualità di dipendente del settore Infrastrutture e Mobilità del Comune di Cosenza e Responsabile unico del Procedimento per il completamento della Chiesa di San Domenico avrebbe favorito l’imprenditore Gianfranco Mirabelli. Oltre a far ottenere la prestigiosa commessa ne avrebbe coperto e giustificato i ritardi nella consegna dei lavori entro i termini previsti dall’accordo. Il tutto in cambio dell’assunzione di un uomo, tale G. L. presso l’azienda di Mirabelli. Identico lo ‘stile’ con il quale sono stati affidati i lavori di efficientamento energetico del Teatro Rendano alla società DCS di Massimiliano De Santo. Opere finanziate con fondi regionali cui gara d’appalto è stata concordata tra De Santo e Fernandez, secondo gli investigatori, “con mezzi fraudolenti, collusioni ed accordi che turbavano il procedimento amministrativo teso a stabilire il contenuto della procedura pubblica al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte del Comune di Cosenza a favore della DSC”. A dimostrazione di ciò è stato appurato come l’imprenditore fosse a conoscenza di essere l’aggiudicatario dei lavori prima che venissero affidati.

“LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CHE NON FA IL SUO DOVERE E’ UNA PATOLOGIA”

 

“Nei controlli sulla spesa pubblica abbiamo analizzato gli appalti di maggiore interesse investigativo – spiega il colonnello Marco Grazioli Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza – non ci fermiamo alle omissioni e irregolarità, ma abbiamo cercato di capirne le motivazioni. Il perché l’appalto non è stato affidato seguendo le procedure ordinarie. Sia gli imprenditori sia gli amministratori pubblici sia i politici riteniamo abbiano commesso violazioni. Abbiamo documentato che alcuni imprenditori senza scrupoli tentano con ogni mezzo di farsi strada e ottenere lavori a danno delle aziende che operano con onestà e ai danni dei cittadini che ottengono un servizio di minore qualità”. “La pubblica amministrazione che non fa il suo dovere è una delle patologie del sistema Italia, – tuona Otello Lupacchini procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro –  gli arresti sono un punto di partenza, di risultati ne potremo parlare al termine del processo.

 

Bisogna informare il popolo italiano in nome del quale le sentenze vengono pronunciate. Per ora – conclude il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catanzaro Otello Lupacchini – stiamo certificando l’insuccesso della prevenzione, il problema è di chi fa funzionare il sistema”. “Non ci interessano i numeri, valutiamo i singoli fatti – afferma Pierpaolo Bruni Procuratore della Repubblica di Paola – se sono apprezzabili sotto il profilo penale. I fatti che riguardano il Comune di Fuscaldo risalgono al 2015 – 2016 e sono stati ricostruiti con precisione, prudenza e responsabilità a tutela dell’immagine delle istituzioni. Gli affidamenti riguardano lavori per oltre 7 milioni di euro. Per quanto riguarda il Comune di Cosenza si tratta di singole condotte che hanno riguardato, singoli soggetti e singole procedure”.

 

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