Sette persone coinvolte, per tre di loro, un uomo e due donne scatta l’appliazione della misura cautelare, un arresto ai domiciliari e due obblighi di dimora. Per gli altri indagati il Gip rigetta la richiesta della Procura
COSENZA – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Armando Leporato difeso dall’avvocato Tancredi agli arresti domiciliari, E.Z. difesa dall’avvocato Principato e E.A. difesa dall’avvocato Vetere, quest’ultime raggiunte dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, coinvolti nell’operazione “San Valentino”, accusati di essersi associati fra di loro allo scopo di commettere una pluralità di delitti di favoreggiamento della immigrazione clandestina adoperandosi nella individuazione di cittadini extracomunitari bisognosi di ottenere il permesso di soggiorno organizzando matrimoni fittizia cittadini italiani e cittadini extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio nazionale, procurando in tal modo a questi ultimi il permesso di soggiorno provvisorio e garantendo loro tutti i vantaggi derivanti dal conseguimento dello stesso, ottenendo in cambio un illecito profitto pari a ingenti somme comprese tra 4500 e 6000 euro a matrimonio, nonché assicurando attività di assistenza e supporto sia nella fase antecedente al momento della celebrazione del matrimonio che successivamente, adoperandosi perché gli stessi potessero ottenere i documenti di identità (carta identità, codice fiscale) e di abilitazione alla guida di autoveicoli nel territorio europeo.
Rimangono coinvolti nell’operazione sette italiani di cui tre uomini e quattro donne, e tre extracomunitari di origini marocchine,di cui una donna e due uomini, residenti tra Cosenza, Acri, Rossano e San Fili
In particolare Armando Leporato, secondo gli inquirenti, si distingue per essere il capo del consesso, fornendo direttive a tutti gli altri componenti del gruppo criminale; individua con l’ausilio di soggetti posti alle sue dipendenze, di volta in volta, i soggetti che devono stipulare fittizi matrimoni, preoccupandosi di mantenere i contatti con le strutture burocratiche e gli uffici competenti per il rilascio della necessaria documentazione. Leporato si prestò anche a contrarre matrimonio con una immigrata marocchina che vive in Belgio. Le indagini prendono corpo dal luglio 2015 fino a giugno 2018
