Cosenza
Cosenza liquida i ‘dinosauri’ di corso Mazzini con 10mila euro
Attraverso una determina dirigenziale pubblicata questa mattina è stato ordinato l’ultimo pagamento a favore della ditta veneta. Sul caso era stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza
COSENZA – Da fine giugno il Jurassic Mab è stato ospitato su corso Mazzini raccogliendo i consensi dei cosentini. L’esperimento ha attratto diversi visitatori tanto da indurre l’amministrazione comunale a prorogare la permanenza della mostra tridimensionale, inizialmente fissata al 30 luglio, per altri due mesi. Le riproduzioni a grandezza reale dei dinosauri hanno infatti salutato la città poche settimane fa. Il Comune di Cosenza oggi ha provveduto a liquidare, con determina dirigenziale firmata da Francesco Converso, la somma di 10mila euro alla Geo Model di Mauro Scaggiante, l’impresa della provincia di Venezia che si era aggiudicata l’allestimento dell’esposizione prevista nell’ambito del Festival delle Invasioni. I costi e l’allestimento sono stati oggetto dell’attenzione del parlamentare del Movimento 5 Stelle Nicola Morra il quale nei mesi scorsi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza denunciando il mancato ricorso ad una gara d’appalto ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori. Un iter da seguire quando i lavori superano la soglia dei 40mila euro. Certo per avere i dinosauri in centro città si è speso di più, 55.750 euro, liquidati in due tranche. La prima da 45.750 euro di cui 18mila euro finanziati dalle casse del Comune di Cosenza e 27.450 euro finanziati dalla Regione Calabria. I costi riguardanti invece la permanenza della mostra anche nei mesi di agosto e settembre ammontano a 10mila euro, pagati ancora una volta da Palazzo dei Bruzi e quindi direttamente dai cosentini, sono stati invece saldati oggi con la determina in cui si dà mandato di liquidare la fattura emessa dalla Geo – Model di Quarto d’Altino. Atto sottoscritto anche da Giuseppe Nardi incaricato di verificare la regolarità contabile attestante la copertura finanziaria, il dirigente noto per esser approdato al Comune di Cosenza dopo che alla Regione Calabria gli erano stati riconosciuti illegittimamente (in base ad una sua autocertificazione sul curriculum) 269mila euro di ‘stipendi’. Era il 2013 quando i servizi ispettivi di finanza pubblica lo denunciarono nella relazione sulle spese di personale della Regione Calabria, ma Palazzo dei Bruzi lo accolse a braccia aperte quasi si trattasse di un episodio risalente al paleolitico come le icone dei dinosauri di cui ha certificato la regolarità della procedura contabile.
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