E’ stato ritrovato in mattinata il corpo del bambino di due anni disperso insieme alla madre e al fratello di sette anni durante l’alluvione del 4 ottobre scorso. Otto giorni di ricerche estenuanti. I funerali previsti nella giornata di oggi sono stati rinviati a domani
Rinviati a domani i funerali di mamma Stefania e del piccolo Cristian, previsti per il primo pomeriggio di oggi alle 15.30 a Gizzeria nella chiesa di Santa Caterina in località Mortilla, a cui si aggiungerà la bara del piccolo Nicolò, ritrovato nelle prime ore di oggi a circa 500 metri a monte dal punto di ritrovamento della mamma, sepolto sotto una spessa coltre di detriti e terriccio. A contribuire al ritrovamento il georadar messo a disposizione dal Cnr, con l’intervento di geofisici specializzati.
Curcio: “La solidarietà e l’umanità di tutti”
“Ci tengo a ringraziare, oltre agli organismi di polizia giudiziaria, la Protezione civile ed i suoi volontari, il Cnr, i vigili del fuoco, in tutte le loro articolazioni, e tutti i semplici cittadini intervenuti volontariamente, per il grande impegno che hanno profuso nelle ricerche del corpo del bambino scomparso e nelle attività correlate”. Lo ha detto all’Ansa il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, dopo il ritrovamento del corpo di Nicolò. “In questa vicenda – ha aggiunto il procuratore Curcio – meritano di essere evidenziati gli aspetti di grande umanità, condivisione e solidarietà che tutti hanno dimostrato sul campo. Valori non sempre riscontrabili ai giorni nostri”
IL FATTO
Ricerche serrate, non facili per via del maltempo. Stefania, di Gizzeria, lavorava in un call center, mentre il marito, Angelo Frijia, fa il meccanico in un’officina. E’ proprio Carlo Tansi, responsabile della protezione civile regionale recatosi sul luogo della tragedia a spiegare l’incremento del numero dei soccorritori e il territorio in cui sono stati rinvenuti i corpi di Stefania e Cristian: “Abbiamo incrementato il numero di operativi e abbiamo anche il Soccorso Alpino della Regione Calabria con altre 35 unità”. “Stiamo battendo a tappeto e scavando con mezzi meccanici perchè nella zona dove abbiamo trovato la signora e il figlio più grande, c’è una vasca di circa 5 metri colma di acqua e fango, che potrebbe potenzialmente rappresentare una zona in cui si potrebbe trovare il corpicino del bambino”
Nell’immediatezza il 7 ottobre il Procuratore capo Salvatore Curcio della Procura della Repubblica di Lamezia Terme apre un fascicolo in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo, inviando per i primi sopralluoghi geologi, ingegneri e medici legali. Il pomeriggio dell’8 ottobre scendono in campo le squadre di geofisici specializzati del Cnr per effettuare delle ricerche nel sottosuolo tramite il georadar: veri e propri raggi x del terreno. Giorni di lavoro no stop per i soccorsi nonostante il maltempo abbia continuato a imperversare sul territorio lametino. E dopo tre giorni dall’utilizzo del georadar il triste epilogo del ritrovamento del corpo di Nicolò che si riunisce a mamma Stefania e al fratellino Cristian.
