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Arresto sindaco Riace, si chiede di rivalutare i reati di truffa e associazione per delinquere

Calabria

Arresto sindaco Riace, si chiede di rivalutare i reati di truffa e associazione per delinquere

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La Procura di Locri ha presenta ricorso al Tribunale del Riesame affinché vengano sottoposte nuovamente al vaglio le accuse rivolte a Domenico Lucano e agli altri indagati

 

LOCRI (RC) – Domani verrà depositato presso il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria il ricorso della Procura della Repubblica di Locri in merito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Domenico Di Croce, a carico del sindaco di Riace, Domenico Lucano da martedì scorso agli arresti domiciliari. Col ricorso la Procura di Locri, guidata da Luigi D’Alessio, chiederà ai giudici del riesame di valutare le contestazioni a carico di Lucano che non sono state prese in considerazione dal Gip Di Croce tra cui associazione per delinquere, concussione, truffa aggravata, abuso d’ufficio a malversazione. Il Gip, nel provvedimento restrittivo, infatti, ha contestato a Lucano soltanto il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’illecito affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Al Tribunale del riesame la Procura di Locri chiederà anche di pronunciarsi sulla posizione di alcuni dei 14 indagati dell’inchiesta per i quali aveva chiesto l’arresto, richiesta che é stata rigettata dal giudice, che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare soltanto per Lucano ed il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, di 36 anni.

 

Dovrà attendere la prossima settimana per sapere se potrà tornare in libertà Domenico Lucano. Il Gip di Locri, Domenico Di Croce, infatti, a conclusione dell’interrogatorio di garanzia cui ieri ha sottoposto Lucano, non ha preso alcuna decisione riguardo il mantenimento della custodia cautelare per il sindaco di Riace. E questo perché il giudice non é stato investito della questione dai difensori di Lucano, gli avvocati Antonio Mazzone e Andrea Daqua. I due penalisti si sono riservati la carta dell’istanza di rimessione in libertà per Lucano davanti al tribunale della libertà di Reggio Calabria. Ed il passo potrebbe essere compiuto da Mazzone e Daqua già domattina. Si é appreso, comunque, che gli arresti domiciliari disposti dal Gip nei confronti di Lucano non comportano a suo carico alcuna prescrizione se non quella di non potere uscire da casa. Lucano, infatti, può avere contatti con l’esterno ed incontrare persone anche al di fuori della sua cerchia familiare. Domani pomeriggio, intanto, si svolgerà a Riace una manifestazione organizzata da alcune associazioni per esprimere solidarietà a Mimmo Lucano. É in programma, tra l’altro, un corteo che si concluderà sotto l’abitazione di Lucano. Un’altra manifestazione a sostegno di Lucano é in programma sempre domani pomeriggio a Milano, in Piazza San Babila, organizzata da “Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale” e “Nessuna Persona è Illegale”. Slogan dell’iniziativa promossa nel capoluogo lombardo é: “La solidarietà non si arresta. Mimmo Lucano libero subito!”.

 

”Riteniamo l’arresto di Mimmo Lucano sproporzionato. Riace è modello di umanità in un territorio attraversato dalle più gravi, potenti e inquietanti collusioni tra massoneria deviata, ‘ndrangheta, pezzi di politica e di istituzioni. Se il socialmente pericoloso è Lucano allora significa che non si è compresa la situazione malata di quel territorio”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. L’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore al Welfare Roberta Gaeta, sarà oggi alla manifestazione in favore di Lucano in programma a Forcella e domani una rappresentanza sarà in Calabria. Da de Magistris è stato espresso l’auspicio che Lucano ”quanto prima possa tornare libero e – ha aggiunto – suggerisco a chi non ha capito cosa sia Riace di andarci perché lì il problema non è l’immigrazione, ma l’emigrazione causata da una classe dirigente incapace, a volte collusa e mafiosa, che ha costretto decine di migliaia di calabresi ad abbandonare quelle terre che invece Lucano ha reso vive e dove l’immigrazione è una risorsa”. “Non credo sia un caso – ha concluso – se la politica voglia colpire così violentemente simili modelli”.

 

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