Cosenza
Cosenza, concorso dirigenti: Morra «Operato strumentale, non ci sono i requisiti di legge»
Il senatore pentastellato ritorna sull’argomento concorso dirigenti, la sentenza del Consiglio di Stato che censurò l’operato dell’amministrazione comunale e la pervicacia dell’Amministrazione a proporre nuovamente atti a firma del dirigente del Settore Personale
COSENZA – «Il tentativo di fornire giustificazioni da parte del dott. De Rose, per la mancata assunzione dei vincitori del concorso dirigenti, merita doverose precisazioni che traggono origine direttamente da atti, già passati sotto la lente di ingrandimento del massimo organo della giustizia amministrativa quale il Consiglio di Stato» – Lo afferma in una nota il Senatore del M5S Nicola Morra rispondendo all’avv. Giovanni De Rose.
Morra incalza il dirigente: «Alla luce di quello che segue farebbe bene il dott. De Rose a rileggere attentamente la Sentenza e a non tergiversare oltre, adottando di fretta, visto l’ingiustificato ritardo e le omissioni, i provvedimenti conseguenti. Non si può certo sottacere la censura operata dal Consiglio di Stato nei confronti dell’amministrazione, in particolare per l’operato del dott. Sconza, allora dirigente del Settore Personale, firmatario degli atti di revoca del concorso, in palese conflitto di interesse in quanto egli stesso incaricato dirigente al posto dei vincitori; orbene – precisa il pentastellato – oggi la storia si ripete, assistiamo alla tenacia e alla pervicacia dell’Amministrazione a proporre nuovamente atti a firma del dirigente del Settore Personale, che si trova, ora come allora, in posizione conflittuale con i dirigenti vincitori; De Rose oggi, come Sconza nel 2011, non riesce ad ammantare di legalità il suo operato, chiaramente strumentale a salvaguardare la sua posizione e quella dei suoi colleghi incaricati esterni e di fiducia del Sindaco, non in possesso dei previsti requisiti di legge».
«La Sentenza non lascia spazio a interpretazioni: annulla la revoca del 2011 e ordina all’amministrazione l’approvazione della graduatoria e l’immissione in ruolo dei dirigenti vincitori secondo i posti disponibili, operando un riferimento esplicito ai posti disponibili al momento della pubblicazione della Sentenza stessa (05.06.2018). Come mai – chiede Morra – allora, non si esegue la Sentenza che fa riferimento all’ultimo piano del fabbisogno 2017-2019 (DGM n. 69/2017, in base alla quale, su una pianta organica di 20 dirigenti, risulta ad oggi una carenza di organico di 16 dirigenti) e si invocano, invece, norme sopravvenute successivamente alla pubblicazione della Sentenza stessa? Non è forse la pianta organica di 20 dirigenti che ha consentito, in virtù della percentuale massima dettata dalla normativa (30%), di incaricare n. 6 dirigenti esterni tra cui lo stesso dott. De Rose?».
«E ancora, per sgomberare il campo circa l’invocata erronea commistione tra dirigenti a tempo determinato e dirigenti a tempo indeterminato si ricorda che secondo l’ordinamento italiano, come richiamato peraltro in Sentenza, le figure dirigenziali reclutate con pubblico concorso sono prioritarie rispetto ai dirigenti esterni fiduciari del Sindaco; la residualità degli stessi è normata da rigorose regole in ordine a circostanze, condizioni requisiti e percentuali. Ebbene De Rose, paradossalmente, con artifici da prestigiatore, tira fuori un balletto di numeri che non giustificano in nessun modo, allo stato attuale, un numero di dirigenti esterni (sei) superiore a quello dei dirigenti di ruolo (quattro).
Davvero secondo il dott. De Rose i dirigenti esterni non contribuiscono alla spesa del personale? Desta stupore inoltre il riferimento a “complesse problematiche” sulle verifiche dei requisiti dei candidati vincitori, dal momento che è cosa certa che la graduatoria dei vincitori fosse già sul tavolo del Sindaco nel 2011, con nota di trasmissione dell’istruttoria a firma dell’allora RUP dott. Gargano, ancora in servizio presso l’amministrazione comunale. E’ forse così difficile recuperare l’istruttoria fatta?»
Il Senatore Morra conclude: «Dubbi, tutti questi, che mi spingono ad attivare i dovuti approfondimenti presso le competenti sedi Ministeriali, al fine di portare trasparenza e legalità nella gestione della cosa pubblica a Cosenza».
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