E’ stata disposta una nuova perizia sul presunto violentatore per la valutazione della incapacità di intendere e volere in relazione alla presunta violenza sessuale subita da una minorenne su corso Mazzini lo scorso 26 gennaio
COSENZA – E’ stato conferito al perito del Tribunale Buccumino l’incarico di valutare nuovamente lo stato psichiatrico di Vincenzo Rago, 53 anni, per incapacità di intendere e volere, accusato dei reati di violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico, aggravato dalla presenza di minori. E’ stata disposta dal collegio giudicante in camera di consiglio alla presenza dei legali del 53enne, gli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Francesco Acciardi, dopo sei mesi dal ricovero presso la casa di cura privata “Villa verde” a Donnici, in regime degli arresti domiciliari. Rago evade dopo il suo arresto avvenuto a marzo scorso, per tornare a passeggiare su Corso Mazzini dove, secondo il racconto di due 15enni, il 26 gennaio scorso il 53enne si presentò alle due minori sedute ad una panchina, si denudò e afferrò una delle vittime per un braccio. Le due ragazze riuscirono a darsi alla fuga e presentarono denuncia all’Arma.
Durante l’evasione Rago venne individuato nuovamente dai carabinieri e sottoposto a direttissima. In quell’udienza la difesa presentò la richiesta di una perizia psichiatrica per dimostrare se l’imputato fosse capace di intendere e volere al momento della commissione del fatto. Il perito nominato dal Tribunale dimostrò la fondatezza della tesi della difesa: il 53enne “non è un soggetto capace di intendere e volere totalmente”. Sottoposto a dei test psichiatrici, il perito del Tribunale stabilì che il 53enne non era capace di capire i gesti che faceva: “come se fosse un bambino”; per il perito Buccumino di fatto non è un soggetto aggressivo nei confronti delle persone, ma pericoloso per se stesso. Conseguentemente i legali riuscirono a dimostrare come l’uomo, in realtà, non comprendeva il significato, anche e soprattutto nel contesto sociale che viveva, di quegli atteggiamenti ritenuti pericolosi e inappropriati. E nell’udienza tenutasi a luglio scorso, Rago venne assolto dal reato di evasione dal giudice monocratico Garofalo che dispose, nel contempo, una nuova valutazione delle condizioni psichiche a distanza di sei mesi dal ricovero presso la casa di cura.
Oggi il conferimento di incarico che dovrà stabilire le attuali e reali condizioni dell’indagato e ne deciderà le sorti processuali
