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Agosto di tragedie di Stato, la denuncia: “Non ci si lava la coscienza con i lutti”

Calabria

Agosto di tragedie di Stato, la denuncia: “Non ci si lava la coscienza con i lutti”

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Infrastrutture a rischio, da Cosenza si chiede di intervenire a salvaguardia dei cittadini. Tra le prime proteste annunciate in mancanza della messa in sicurezza del territorio quella contro l’Anas per il Ponte del Cannavino

 

CIVITA (CS) – “Un agosto nero, drammatico! Dall’incidente autostradale a Bologna, al crollo del Ponte di Genova e all’assurda tragedia nelle Gole del Raganello” urla il segretario generale del sindacato Uil Cosenza Roberto Castagna.  “Un mese che difficilmente dimenticheremo. Il dolore è enorme, ma grande è l’indignazione per le responsabilità dirette e indirette nelle diverse tragedie. Il Paese è alle prese con le tante fragilità infrastrutturali ma ciò che preoccupa di più – afferma Castagna – è l’indifferenza, la negligenza e la completa disattenzione nella manutenzione del patrimonio infrastrutturale e nella prevenzione da adottare per evitare che tragedie, come quella di Genova e quella del Pollino, si ripetano in altre parti del territorio. Nonostante il crollo del Ponte di Genova, l’Anas ancora si attarda ad intervenire sul Ponte Cannavino e su altre infrastrutture che presentano serie “ferite”. Servono altre morti per giustificare l’intervento risolutivo? Si continua con i soliti incontri dove, tecnici di parte, rassicurano sulla tenuta dell’infrastruttura. Nel frattempo una politica incolta, poco autorevole e remissiva al potere, consuma comportamenti formali lavandosi la coscienza con la proclamazione di lutti locali o nazionali a seconda l’importanza che assegnano alla tragedia.

 

Sulla drammatica vicenda accaduta alle Gole del Raganello ciò che colpisce di più è lo scarica barile su chi e cosa avrebbe dovuto fare. Alcuni responsabili dell’area Parco del Pollino sembrano scoprire solo oggi, all’indomani di una tragedia senza precedenti, che le Gole per quanto sono incantevoli nascondono, da sempre, insidie e pericoli macroscopicamente evidenti anche al più sprovveduto profano. Assenza di informazione, mancanza di cartelli di divieto, scarsa educazione su come visitare i luoghi più impervi, mancanza di controllo negli operatori e nelle guide, assenza di controllo del territorio di certo non creano una adeguata rete protettiva. Questa drammatica vicenda deve impegnare tutte le rappresentanze competenti sul territorio a predisporre norme, ordinanze, strumenti di prevenzione e rafforzamento del personale da impiegare. Per quanto riguarda la situazione della fragilità infrastrutturale, a partire dal Ponte Cannavino, come Sindacato, unitariamente, da tempo pretendiamo che si dia corso agli interventi da fare. Se, da parte dell’Anas, non ci saranno segnali concreti e tempestivi, attiveremo ogni forma di protesta al fine di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini tutti”.

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