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Furia del Raganello, soccorritore salva bambino: “difficile metabolizzare”

Calabria

Furia del Raganello, soccorritore salva bambino: “difficile metabolizzare”

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Il bambino ha avuto la fortuna di mettersi in sicurezza su una spiaggetta dove l’acqua gli arrivava alla cintola. I soccorsi lo hanno rassicurato

 

CIVITA (CS) – “Noi siamo preparati al peggio, ma una tragedia come quella di ieri non è facile da metabolizzare”. Così Mattia Sposato, soccorritore del Soccorso alpino che ieri mattina ha recuperato un bambino nelle gole del Raganello. “Ieri, insieme a tutta una squadra del Soccorso alpino – ricorda – ho preso parte al recupero di un bambino appena sotto il ponte del Diavolo. Ha avuto la fortuna di mettersi in sicurezza su una spiaggetta dove l’acqua gli arrivava alla cintola. Tentava maldestramente di aggrapparsi alla roccia troppo levigata per essere di facile presa. Appena ho preso il contatto visivo con lui gli ho ordinato di stare fermo e tranquillo, che da lì a poco saremmo arrivati. E così è stato. Ci siamo attrezzati per recuperarlo. Quando lo abbiamo salvato era impaurito e non ricordo le parole che ci ha detto, ma non è andato oltre un grazie. Noi lo abbiamo abbracciato dicendogli di stare tranquillo”.

MARZIALE: IMPERIZIA E INCOSCIENZA DEGLI ADULTI

“Non sai cosa dire quando la morte di una minorenne ed il ferimento di altri bambini sono cagionati dall’impeto della natura, ma soprattutto dall’imperizia e dall’incoscienza degli adulti di riferimento. Ciò detto con sincero dolore ed assoluto rispetto per le vittime”. Lo dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, in merito alla tragedia del Parco del Pollino. “Prima di avventurarsi in simili imprese – continua il Garante – è necessario tenere debitamente in considerazione i bollettini delle autorità preposte, ed in questo caso c’era un’allerta meteo disatteso dagli esploratori o nemmeno visionato. Quando si va in mare o quando si va in aereo la prima cosa da farsi è attingere ad informazioni sulle condizioni e previsioni meteorologiche, ed anche l’esplorazione di una montagna richiede la stessa attenzione.

Non si può dire che la pioggia abbia tradito gli escursionisti, ne tantomeno addossare una colpa “strutturale” alle conseguenze dell’incontentabilità della natura. Quando, poi, al seguito ci sono bambini è obbligatorio aumentare il livello di attenzione e responsabilità”. “Stamane – conclude Marziale – ho sentito telefonicamente il capo della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, e l’ho ringraziato per l’incessante e qualificata opera di soccorso. Ringraziamento che estendo a chiunque stia lavorando dal primo momento postumo alla tragedia per prestare soccorso alle vittime”.

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