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Processo a Padre Fedele, il Pg: «confermate le condanne»

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Processo a Padre Fedele, il Pg: «confermate le condanne»

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COSENZA – Sei minuti. E’ durata tanto la requisitoria del procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro che, nel corso del processo di secondo grado, a carico di padre Fedele Bisceglia e del suo segretario Antonio Gaudio, ha chiesto per entrambi la conferma

delle condanne di primo grado.

Dopo il pg, è stata la volta delle arringhe degli avvocati di parte civile, che, anche loro, accodandosi alla richiesta del procuratore generale, hanno chiesto la conferma delle condanne. L’unica differenza tra gli interventi è stata la durata degli stessi. Sei minuti, come detto, per il pg, cinquantaquattro minuti in pù per le parti civili. Padre Fedele Bisceglia e Antonio Gaudio, presenti in aula, alla presenza dei loro avvocati di fiducia, Roberto Loscerbo, Eugenio Bisceglia e Franz Caruso, hanno ascoltato in silenzio. Solo l’ex frate francescano, ha un paio di volte giunto le mani, alzando gli occhi al cielo, quasi in segni di perdono per quello che stava sentendo. Un gesto per dimostrare la sua innocenza, forse non davanti ai giudici, ma davanti a Dio. Dopo i primi interventi del pg e degli avvocati di parte civile, è toccato all’avvocato Bisceglia, uno dei legali di fiducia di padre Fedele, iniziare la sua arringa difensiva. Tuttavia, prima dell’inizio dell’undienza, gli avvocati Roberto Loscerbo e Eugenio Bisceglia, hanno chiesto ed ottenuto, di potere argomentare le loro arringhe difensive in un secondo momento. L’istanza dei due legali dle foro cosentino è stata accolta. Infatti, i due definiranno, nei minimi dettagli, i loro interventi difensivi a carico degli imputati il prossimo 3 dicembre, giorno in cui dovrebbe essere letta anche la sentenza.

IL PRIMO VERDETTO – Il processo di primo grado, celebrato davanti il collegio dei giudici del tribunale di Cosenza, presieduto da Antonia Gallo, si concluse (il 6 luglio del 2011, ndr) con la condanna a nove anni e tre mesi di reclusione a padre Fedele Bisceglia, ex frate francescano fondatore dell’Oasi dei poveri, giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora, e di sei anni e tre mesi ad Antonio Gaudio, per lo stesso reato.

RICHIESTE DELL’ACCUSA – Durante le concitate fasi finali dle dibattimento, i pubblici ministeri Adriano Del Bene e Salvatore De Maio avevano chiesto una condanna ad otto anni di carcere per Bisceglia e sei anni di reclusione per Antonio Gaudio. Padre Fedele Bisceglia finì in carcere il 23 gennaio 2006 per i cinque stupri denunciati dalla suora. La donna riferì di essere stata costretta ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi presunti violentatori. L’accusa ha incentrato il processo sull’esuberante personalità dell’ex frate missionario, noto per la sua passione calcistica, da vero ultrà, per la squadra del Cosenza e per avere convertito una pornostar, mentre la difesa ha puntato sulla mancanza di prove consistenti che confermino le violenze.

«INNOCENTE» – «Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perchè è stato condannato un innocente». Sono la parole gridate dall’ex frate subito dopo la condanna: «Avete infangato un sacerdote onesto, si tratta di un complotto messo in piedi ai miei danni – ha aggiunto – È la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza». Già nei giorni scorsi, a conclusione delle arringhe difensive, era stato lo stesso Bisceglia a ribadire la propria innocenza leggendo in aula una lettera in cui invitata la suora a dire la verità e chiedeva, provocatoriamente, all’ex questore e all’ex dirigente della mobile che l’arrestarono cinque anni fa, dove fossero le prove lampanti e i filmati che dovevano provare la sua colpevolezza. Nell’ottobre 2007, padre Fedele Bisceglia fu espulso dall’Ordine generale dei frati minori cappuccini non per la vicenda processuale, ma per le intemperanze che gli erano già costate tre ammonimenti. L’espulsione scaturì dopo l’ennesima partecipazione del frate ad una partita del Cosenza, seduto in curva con gli ultrà con una sciarpa rossoblu legata al collo.

Nove anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cosenza a padre Fedele Bisceglia, ex frate francescano fondatore dell’Oasi dei poveri, giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora. Il collegio dei giudici del tribunale di Cosenza, presieduto da Antonia Gallo, ha condannato anche il segretario, Antonio Gaudio, a 6 anni e 3 mesi per lo stesso reato.

SI APRIRANNO LE PORTE DELL’INFERNO – Tutti dovranno pentirsi un giorno per quanto mi è stato fatto. Hanno trionfato la menzogna e la calunnia. Pentitevi tutti perché per tutti voi un giorno, per il male che mi avete fatto, si spalancheranno le porte dell’inferno. Non è giusto condannare un innocente».Mentre era ancora nell’aula del tribunale, padre Fedele, ancora apparentemente calmo, aveva detto: «In questo momento io gioisco e perdono la suora che ha diabolicamente mentito per farmi del male».

 

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