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Canale Stombi, lettera a Di Maio e Salvini: un fiore all’occhiello lasciato morire (AUDIO-VIDEO-FOTO)

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Canale Stombi, lettera a Di Maio e Salvini: un fiore all’occhiello lasciato morire (AUDIO-VIDEO-FOTO)

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Le responsabilità della Commissione Straordinaria del Comune di Cassano allo Ionio non sono inferiori a quelle regionali

“In primo luogo va evidenziato – riporta la missiva – che nel 2015 il Comune di Cassano allo Ionio (a torto o a ragione, manon è questa la sede in cui esprimersi sul punto) ha sottoscritto una convenzione, con scadenza al 04/07/2018, con il Consorzio di Bonifica affinchè quest’ultimo ente provvedesse al dragaggio del Canale degli Stombi dietro un compenso di €.240.000,00. Il Comune di Cassano allo Ionio, con provvedimento del 22/11/2017 del Presidente della Repubblica, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa. In data 27/11/2017 si è insediata la Commissione Straordinaria (composta dai Viceprefetto dott. Mario Muccio, dott. Roberto Pacchiarotti e dalla dirigente di II^ fascia dott.ssa Rita Guida) a cui è stata affidata, giusto decreto del Prefetto Gianfranco Tomao di Cosenza, la provvisoria amministrazione del Comune”. Il presidente Miranda scrive di avere sin dai primi incontri “manifestato alla Commissione Straordinaria la necessità di risolvere il problema del Canale degli Stombi (chiuso per sabbia). Addirittura, stante l’inerzia del Consorzio di Bonifica (con quotidiano monitoraggio della lentezza dei lavori, prontamente evidenziata alla Commissione a mezzo pec), ci si è offerti di voler incaricare una ditta specializzata per effettuare il dragaggio, sopportandone anche i costi pur di riaprire il canale al più presto”.

La soluzione proposta, oltre ad essere assolutamente a costo zero per l’Ente Comunale, era di zero impatto ambientale in quanto consisteva in un livellamento del fondale con spostamento della sabbia in immersione, utilizzando una draga a controllo remoto. Tale intervento manutentivo è riconducibile, per analogia, a quello degli spostamenti in ambito portuale dei sedimenti  e per tale categoria di lavori non è necessaria alcuna autorizzazione e/o caratterizzazione della sabbia. Nello stesso tempo è stato inoltrato alla Commissione Straordinaria un dettagliato progetto dell’intervento di manutenzione richiesto. A tutt’oggi la Commissione  non si è mai pronunciata nella richiesta formulata. Quindi, implicitamente, ha rifiutato la proposta di collaborazione. Ufficiosamente è emerso che la Commissione si è trincerata (almeno fino al 4 luglio, data di scadenza della predetta convenzione) dietro la convenzione sottoscritta nel 2015 con il Consorzio. Aspetto gravissimo perché la Commissione non ha posto in essere le necessarie azioni di vigilanza e controllo tali da verificare l’esatta esecuzione dei lavori di dragaggio nel rispetto della convenzione e delle norme di legge in materia (D. Lgs n.152/2006 art.183).

“In secondo luogo va evidenziato che il Comune di Cassano (ed oggi la Commissione Straordinaria) – scrive Miranda – è tenuto a ripristinare il fondale e la larghezza del Canale degli Stombi, “a semplice segnalazione dell’Associazione Laghi di Sibari” e perciò emergono chiare le omissioni e violazioni commesse in passato dal Comune di Cassano allo Ionio ed attualmente dalla commissione Straordinaria con tutte le conseguenze che ne derivano”. La Commissione Straordinaria – viene ricordato – racchiude i poteri di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale ed è soggetta ad un controllo politico ma anche ad una valutazione, sul suo operato, del Ministero degli Interni (ed infine del Ministero dell’Economia). Il secondo comma dell’art. 145 T.U. prevede che la Commissione Straordinaria, per far fronte a situazioni di gravi disservizi (come il mancato rispetto della Convenzione e/o dell’Ordinanza n.56/2005) e per avviare la sollecita realizzazione di opere pubbliche indifferibili, entro il termine di sessanta giorni dall’insediamento, adotta un piano di priorità degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti.

Lo stesso articolo, al quinto comma, prevede espressamente che la Commissione Straordinaria, allo scopo di acquisire ogni utile elemento di conoscenza e valutazione in ordine a rilevanti questioni di interesse generale si avvale, anche mediante forme di consultazione diretta, dell’apporto di rappresentanti delle forze politiche in ambito locale, dell’Anci, dell’Upi, delle organizzazioni di volontariato e di altri organismi locali particolarmente interessati alle questioni da trattare. Allo stato la Commissione Straordinaria ha omesso l’adozione di qualsivoglia provvedimento atto a risolvere il problema del Canale degli Stombi con gravissime conseguenze economiche, turistiche ed ambientali per cui sarebbe auspicabile un intervento del Ministero. La Commissione Straordinaria, volutamente, ha disatteso le richieste dell’Associazione rivolte a nominare il membro del Comune da inserire nel Consiglio Direttivo anche al fine di avere un interlocutore diretto. La Commissione Straordinaria ha disatteso a tutti i doveri che il Comune ha nei confronti dell’Associazione, quali pulizia verde, immondizia, tutela del territorio e senza alcuna giustificazione valida, non ha permesso nulla.

Dalla Capitaneria: il comandante nega l’esitenza del ‘diritto’

Anche il Comandante Maddalena, riallacciandosi all’ing. Merante (Regione) ha affermato l’inesistenza del diritto degli utenti dei Laghi di Sibari ad utilizzare il Canale degli Stombi per uscire a mare, calpestando l’ordinanza n.56/2005, calpestando il codice della navigazione, calpestando i Laghi di Sibari. La responsabilità del comandante Maddalena, che si è opposto fermamente ed inspiegabilmente alla ripresa dei lavori di dragaggio emerge dalla semplice lettura della più volte richiamata ordinanza n.56 emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro, allegata alla presente. Pertanto, non si riesce a comprendere la motivazione che ha indotto il cp Maddalena a negare l’esistenza di un diritto alla navigazione sancito in un provvedimento (ord. 56 emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) tutt’ora valido nonché a negare la classificazione di porto attribuita dal Ministero dei LL.PP. ai Laghi di Sibari con prot. 247/CZ del 24/05/1979 (porto di 2° categoria, 4° classe, che si allega alla presente), infine a negare la propria competenza all’interno dei Laghi di Sibari, in contrasto con il codice della navigazione che un comandante di capitaneria dovrebbe avere scolpito nel suo DNA.

Le responsabilità e il disastro

Queste sono le responsabilità dei predetti Enti coinvolti nel più grande disastro della storia dei Laghi di Sibari, a cui non era mai arrivato neppure il peggior amministratore cassanese. Un disastro sottoposto agli occhi del mondo intero. Infatti, ai Laghi di Sibari, ci sono tanti stranieri proprietari di abitazioni con annesso posto barca che non sono potuti partire per le vacanze a causa dell’insabbiamento del canale. Purtroppo l’Italia intera non ci fa una bellissima figura, ma “da cittadino italiano che crede ancora nelle istituzioni – scrive il presidente Miranda – sollecito un immediato intervento dei destinatari della lettera, al fine di risolvere la questione. Una mancata ed immediata risoluzione potrebbe recare ingenti quanto irreparabili danni allo sviluppo del territorio con conseguente flessione del turismo che comporterebbe rilevanti riflessi negativi sull’economia locale nonché al settore ambiente con riflessi negativi anche sulla fauna esistente all’interno dei Laghi di Sibari e sul settore pesca. Tenere il Canale degli Stombi ancora chiuso a fine luglio sta comportando la fuga dei turisti (italiani e stranieri) che abitualmente frequentano il Laghi di Sibari.

Un economia distrutta, case vuote e attività che chiudono

Quotidianamente le imbarcazioni stanno uscendo dai Laghi di Sibari via terra (invece che via mare, come dovrebbe essere per un porto turistico) con totale disinteresse di chi dovrebbe tutelare il
territorio e programmarne lo sviluppo. Ciò comporta un collasso dell’economia a cominciare dal distributore di benzina che è stato costretto a chiudere per mancanza di barche, nonché dei due cantieri nautici esistenti (i cui dipendenti stanno per essere licenziati). Così come stanno chiudendo i battenti alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, supermercati presenti all’interno dei Laghi di Sibari.
La flessione economica si estende, poi, a tutte le altre realtà, quali i fittuari di abitazioni nonché gli operatori turistici ed i ledi balneari. Il canale chiuso non consente ai pescatori di professione di “ricoverare” le loro unità navali presso i cantieri nautici all’interno dei Laghi nel periodo di fermo biologico, sempre con gravissimi danni anche al settore pesca.

Inoltre la chiusura del canale sta comportando l’eutrofizzazione delle acque interne ai Laghi di Sibari per cui la mancanza di adeguato ricambio e l’innalzamento della temperatura delle acque sta
provocando la moria della fauna marittima presente nei Laghi tra cui anche una tartaruga avvistata di recente in estrema difficoltà. A ciò si aggiunge il danno economico che stanno subendo tutti i proprietari di abitazioni all’interno del Centro Nautico che, si ricorda ancora una volta, è il più grande porto turistico del Mediterraneo, invidiato da tutti, e che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di tutta Italia, essendo un patrimonio notevole sotto tutti i profili innanzi evidenziati. L’inerzia, l’incuria, la trascuratezza, l’incompetenza degli amministratori pubblici locali, attuali e del passato, stanno distruggendo quello che potrebbe essere un paradiso nautico.

Specie l’attuale Commissione Straordinaria che dovrebbe riportare la legalità in un territorio in cui il Comune è stato sciolto per infiltrazioni. Ebbene la Commissione Straordinaria, secondo lo scrivente, non ha correttamente ed adeguatamente adempiuto al proprio compito, come è stato già segnalato a mezzo pec al Ministero dell’Ambiente, trascurando le numerose richieste dell’Associazione Laghi di Sibari che più volte ha sollevato la problematica dell’insabbiamento del Canale degli Stombi dichiarando la propria disponibilità ad accollarsi le spese del dragaggio. Invece la triade commissariale non ha mai fornito alcuna spiegazione sull’implicito rifiuto e/o motivazione sul suo colpevole silenzio. Inoltre ha omesso qualsivoglia controllo alle operazioni di dragaggio che il Consorzio di Bonifica stava effettuando in virtù della innanzi richiamata convenzione. Non ha vigilato e non ha posto alcun rimedio pur essendo lapalissiana l’inerzia dei lavori di dragaggio.

C’è stata negligenza (colpa) o mala fede (dolo) per generare tale indecorosa situazione. Rivolgendosi alle autorità alle quali è stata indirizzata la lettera, s chiede di addivenire alla soluzione del problema e far conoscere a tutti gli utenti dei Laghi di Sibari il motivo per cui il Canale degli Stombi, che assolve da oltre 40 anni (seppur con difficoltà) al compito di permettere la navigazione dai Laghi di Sibari (il più grande porto turistico del Mediterraneo) verso il mare, quest’anno (al cospetto di una Commissione Straordinaria) è ancora chiuso, con tutte le conseguenze del disastro ambientale, economico, turistico con riflessi sul settore pesca e sviluppo del territorio e della antica cultura sibarite. La chiusura del canale potrebbe recare ulteriori danni alle abitazioni, come già avvenuto di recente nella vicina area archeologica, a seguito dell’esondazione del canale a causa dei frequenti temporali estivi. Se si vuole eliminare il malaffare bisogna eliminare le cause che gli portano ossigeno. Nel caso di specie, garantire un sacrosanto diritto agli utenti dei Laghi di Sibari che viene sistematicamente calpestato impedendogli di uscire a mare.

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