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Ztl nel centro storico di Cosenza, Legambiente è d’accordo: “Abbiamo parcheggi e navette”

Cosenza

Ztl nel centro storico di Cosenza, Legambiente è d’accordo: “Abbiamo parcheggi e navette”

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L’associazione ambientalista ricorda l’esempio ‘vincente’ di Corso Mazzini, mentre gli ‘amici del Pd’ propongono di eliminare la ZTL al mattino

 

COSENZA – La scelta di istituire una Zona a Traffico Limitato h 24 nel centro storico di Cosenza viene condivisa da Legambiente. “Come associazione ambientalista, spesso anche molto critica verso le amministrazioni comunali poco coraggiose – dichiara Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria -, non possiamo però che valutare estremamente positivo il provvedimento messo in campo dall’amministrazione guidata dal Sindaco Mario Occhiuto“. L’ordinanza comunale di chiusura al traffico veicolare privato della principale arteria del Centro storico di Cosenza non è un provvedimento casuale o dettato da approssimazione, ma, anzi, è un passaggio che evidenzia una riprogrammazione in senso sostenibile dell’intero sistema della mobilità urbana che parte da lontano e che l’amministrazione in carica ha saputo portare avanti con atti concreti nel tempo e non senza difficoltà.

 

La ZTL h 24 nasce dopo che sono state realizzate, dall’amministrazione, le condizioni per far sì che sia possibile una fruizione completa e sostenibile degli spazi pubblici, grazie all’utilizzo di parcheggi scambiatori esterni al centro storico, ma ad esso contigui e al potenziamento di navette a basse emissioni inquinanti capaci di garantire corse frequenti e percorsi capillari. Tutto questo riteniamo che sia un valore aggiunto per Cosenza perché consente di viverla da tutti libera dalle automobili e dal loro carico inquinante. E’ una scelta coraggiosa che non viene fatta per penalizzare residenti, commercianti e cittadini in genere. Ma, anzi, come in tutti i casi di città italiane che nel tempo hanno scelto di chiudere il loro centro storico all’occupazione e all’inquinamento delle auto (da Roma a Firenze, a Milano e Napoli), si è partiti da veementi e dure proteste e ostilità varie per poi arrivare, dopo appena qualche settimana dall’avvio operativo del “blocco”, a commenti e bilanci (anche economici, per quel che riguarda gli esercizi commerciali) esclusivamente positivi.

 

Anche la storia della città di Cosenza dovrebbe ricordare quanto successe con la pedonalizzazione di corso Mazzini, una strada prima invasa da auto ed oggi restituita ai cittadini, ai commercianti ed agli uffici. Anche allora ci furono vibrate proteste, poi la sua applicazione portò la città e i cittadini ad elogiare e plaudire quella scelta intelligente del sindaco Mancini. Sono provvedimenti come questo che aiutano le nostre città e chi le abita a vivere meglio e ad essere vissute a pieno dai residenti in maniera sostenibile. D’altra parte non è proprio dall’Enciclica “Laudato SI” di Papa Francesco che arriva uno dei richiami più netti e inequivocabili in questo senso?”.

 

LA PROPOSTA DI ZONADEM: “ZTL AL POMERIGGIO E NAVETTE GRATUITE”

In una nota gli ‘amici del PD’ rappresentati dal coordinatore e portavoce del Circolo ZonaDem di Cosenza, Alessandro Grandinetti, cercano di analizzare, in punta di piedi, l’incresciosa vicenda dell’instaurazione della ZTL nel Centro Storico Bruzio. “Il fatto che l’Amministrazione Comunale per cercare di rivitalizzare e rilanciare il flusso di persone, che siano essi visitatori e turisti o semplici cittadini poco conta, nella parte storica, limitando di fatto l’accesso alle auto, non deve lasciarci impauriti di fronte ad un cambiamento di per se nuovo ed epocale. Sono molte, infatti, – afferma Grandinetti – le città che per salvaguardare le sue zone storiche e per meglio favorire la circolazione e ancor di più per migliorare la qualità della vita, decidono di chiudere intere aree al traffico, ma ciò che ci deve interrogare è se questo può causare una vera e propria rottura sociale nella città e addirittura una crisi istituzionale fra i vari soggetti interessati.

 

Da qui, la legittima richiesta del nostro Padre Arcivescovo di rivedere e meglio riorganizzare il provvedimento che in concreto blocca l’attività non solo dei residenti, dei commercianti ma anche di tutti quelli che a vario titolo frequentano la città vecchia, come per chi va negli uffici della Curia o per chi decide di andare a messa al Duomo, e l’altrettanta legittima risposta del Sindaco, che però in alcuni tratti è caratterizzata da una rigida chiusura, poco incline al cambiamento di idea. E’ nelle prerogative del primo cittadino fare delle scelte strategiche, ci mancherebbe altro, ma è, altresì, vero che se queste limitano il diritto di molti e se quest’ultimi si trovano inermi dinanzi a tali novità, qualcosa forse non va proprio al meglio o sicuramente svia da quelli che potevano essere i principi originari da cui è scaturita tale scelta. Auspichiamo, dunque, come circolo ZonaDem, che si ritorni al dialogo e si trovino nuove forme di ingresso a Corso Telesio, di fatto, l’unica strada percorribile per entrare nel cuore del centro storico.

 

Ricordiamo, che numerosi e importanti uffici insistono in quell’area, come la Provincia, la Biblioteca Civica e quella Nazionale, il Provveditorato agli Studi, il Teatro, la Casa delle Culture, la Curia, il Liceo Classico e tanti altri ancora. Non serve neanche chiedere le dimissioni dei Consiglieri che si professano Cattolici, perché ciò influenzerebbe ancor di più il pensiero distorto su questa vicenda di mero carattere amministrativo. Occorre, invece, ridisegnare questo ambizioso progetto, che sicuramente è straordinario nel suo intento ma necessita di modifiche e migliorie. La ZTL magari potrebbe sospendersi la mattina per favorire il lavoro negli uffici ed iniziare ad essere attiva dal pomeriggio in poi, oppure si potrebbero predisporre decine di corse gratuite che da Piazza dei Valdesi accompagnano le persone fino al Castello per poi riscendere dalle strade laterali, lungo Busento e per Corso Garibaldi e viceversa. Insomma soluzioni ce ne sono molte, ma quello che non deve mancare è il rispetto di tutti e soprattutto di tutelare il Bene Comune dei cosentini”.

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