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Vaccino scaduto iniettato ad una bimba, 4 persone rinviate a giudizio

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Vaccino scaduto iniettato ad una bimba, 4 persone rinviate a giudizio

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La decisione è del Gip del Tribunale di Castrovillari che ha rinviato a giudizio medici e infermieri per somministrazione di farmaci difettosi, in tal caso un vaccino scaduto

 

ROSSANO (CS) – I quattro rinvii a giudizio sono stati decisi dal GIP del tribunale di Castrovillari a seguito di una circostanziata denuncia depositata da una coppia di coniugi di Rossano. Alla loro figlia, una bimba down, sarebbe stato infatti somministrato un vaccino scaduto. I fatti risalgano qualche anno addietro e le ipotesi sono legate alla negligenza del personale sanitario nonostante la presenza di una comunicazione di una nota diffusa dall’ AIFA – Agenzia Italiana del farmaco – del 24 settembre del 2014 che aveva disposto il ritiro dal mercato del farmaco denominato Meningitec, che sarebbe un vaccino contro la meningite. Farmaco che, secondo l’accusa, sarebbe stato ugualmente somministrato alla bimba, dopo più di 15 giorni dal momento in cui era stato disposto il ritiro.

Un vaccino che è al centro di un processo addirittura in Francia e nel quale sarebbe stata riscontrata la presenza di metalli pesanti quali ossido di ferro e acciaio inossidabile, accertati dalla società Nanodiagnostic, laboratorio di competenza modenese, diretto dal Professor Stefano Montanari. Un farmaco che conteneva nanoparticelle di metalli pesanti, come lo Zirconio, Tungsteno, Silicio, Titanio, Piombo. Lantanio, Cerio, Cromo, oltre agli ormai soliti Alluminio e Ferro, non di rado insieme con Cromo e Nichel, cioè un classico acciaio inossidabile.

In una prima fase il pubblico ministero aveva cheisto l’archiviazione per mancanza di dolo da parte dei responsabili ma dopo l’opposizione avanzata dalla difesa, successivamente accolta, il Gip ha disposto il rinvio a giudizio dei medici e degli infermieri ceh avrebbero dovuto ritirare il farmaco e di conseguenza non somministrarlo.

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