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Ruba gioielli per 100 mila euro in un’abitazione a Cosenza, fermato a Roma

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Ruba gioielli per 100 mila euro in un’abitazione a Cosenza, fermato a Roma

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Aveva compiuto un furto di ingente valore, nell’abitazione di un noto professionista di Cosenza, ma è stato individuato e rintracciato nella Capitale e arrestato.

 

COSENZA – Quando è stato ammanettato G.A.J. 27 anni di nazionalità filippina, arrestato con l’accusa di furto aggravato, si trovava al servizio di un’altra famiglia benestante e, quasi certamente i detective della mobile di Cosenza hanno sventato un altro furto a sei zeri, ai danni dei nuovi datori di lavoro del filippino che, dopo aver ripulito la casa del noto professionista cosentino ha pensato bene di “squagliarsela” in tutta fretta. Ma la professionalità degli uomini della questura di Cosenza non ha dato scampo all’Arsenio Lupin che in queste ore è rinchiuso nel carcere di Roma. A rintracciarlo le celle del telefonino che, ironia della sorte, sono diventate la “cella” da cui sarà difficile che uscirà presto. I fatti risalgono al 31 ottobre scorso, quando il professionista si rende conto che dall’abitazione, dai cassetti della mobilia, mancavano gioielli, orologi e altri monili preziosi. La vittima il primo novembre si è recato in questura a sporgere denuncia presentando “la conta” di ciò che mancava.

 

La casa in ordine, nessun segno di effrazione a porte e finestre e il telefonino del filippino, assunto da circa tre mesi, squillare a vuoto hanno da subito destato sospetti. Infatti nella denuncia presentata in questura da subito la vittima ha indicato il giovane 27enne alle sue dipendenze. In realtà il filippino si è scoperto in seguito che senza destare sospetti avrebbe portato via la refurtiva nell’arco dei mesi in cui ha lavorato presso la famiglia del professionista. Individuato il ricco bottino conservato tranquillamente in normali scatole nei cassetti degli armadi, avrebbe avuto tutto il tempo per asportare i gioielli. E infatti, a rendersi conto del furto, a far scattare l’allarme, è stato proprio il non trovare un gioiello in particolare. I detective della mobile hanno avviato le indagini nell’immediatezza, coordinate dalla Procura diretta dal procuratore Capo Mario Spagnuolo. Non riuscendo più a rintracciare il 27enne in città e non avendo riscontri di notizie tra i connazionali, gli investigatori lo hanno localizzato puntando sulle celle del telefonino. Un lavoro certosino ed accurato che ha permesso di monitorare gli spostamenti del fuggitivo, riuscendo a rintracciarlo nella Capitale, al servizio di un’altra preda da “mangiare”. Con il supporto della squadra mobile di Roma, dopo avere effettuato una serie di appostamenti ed avere avuto la conferma con i relativi riscontri, il filippino è stato ammanettato nella giornata di ieri.

 

 

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