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Bimbi con DSA: a Cosenza Inps condannata a pagare indennità mensili

Ad una famiglia toscana riconosciuto contributo di 292 euro al mese. Anche a Cosenza l’Inps è stata condannata a versare le indennità di frequenza

 

COSENZA – Notevoli le spese di una famiglia che intenda affrontare i disturbi dell’apprendimento. Per i bimbi con dislessia, discalculia, disortografia e più in generale Dsa (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) o ADHD () la legge 170 del 2010 prevede una serie di diritti. Il Tribunale di Firenze nei giorni scorsi ha condannato l’Inps a corrispondere un contributo mensile di 292 euro (oltre agli arretrati calcolati dal momento della presentazione della domanda) a favore di un bimbo toscano e di tre cosentini. Un altro caso simile era stato valutato favorevolmente dal Tribunale di Prato. Si tratta della cosiddetta Indennità di frequenza prevista dalla legge 289 del 1990. Un provvedimento di cui si sollecita l’applicazione anche in Calabria. A partire da Cosenza.

 

Il Tribunale di Cosenza ha accolto e riconosciuto tre ricorsi per indennità di frequenza che hanno condannato l’INPS all’erogazione della prestazione in favore di famiglie con minori con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). In Calabria tale contributo viene rilasciato a macchia di leopardo, negando così il diritto dei ragazzi con DSA all’accesso a percorsi abilitativi e di potenziamento. Diritto già reso difficile dalle lunghe liste di attesa (2 anni circa) per i percorsi riabilitativi presso le strutture sanitarie pubbliche.

 

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COME OTTENERE L’INDENNITA’ MENSILE

COME OTTENERE L’INDENNITA’ MENSILE

 

“La legge 289/1990 – ricorda l’associazione PotenziaMenti (www.dislessia360.it) – prevede il diritto di percepire dall’INPS una ‘indennità di frequenza’, ossia un contributo economico mensile di durata annuale, legato alla frequenza scolastica, a favore di bambini e ragazzi che presentano «difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della minore età». In questa categoria rientrano, dunque, a pieno titolo e diritto anche i ragazzi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). L’INPS ritiene che questi studenti siano tutelati dalla legge 170/2010 che, in realtà, si occupa prevalentemente dell’ambito scolastico e del percorso formativo e professionale, senza considerare alcun contributo economico.

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Le spese che una famiglia deve sostenere, nel caso di un figlio con Disturbo Specifico dell’Apprendimento, non sono indifferenti. Il DSA, infatti, non è confinato alle ore scolastiche, è una caratteristica dello studente che lo accompagna in tutti gli ambiti sociali e, quindi, nel quotidiano. I costi che la famiglia deve sostenere sono diversi: sedute di logopedia, trattamenti riabilitativi e abilitativi, tutor specializzati che seguono i ragazzi nello studio a casa, percorsi di potenziamento didattico nonché spese per acquistare materiale informatico. Ecco perché l’indennità di frequenza costituisce un aiuto concreto per questi studenti e per le loro famiglie che non sempre riescono a sostenere queste spese, essendo totalmente a loro carico.

 

L’Associazione Potenziamenti, che da anni svolge anche attività informativa, di consulenza legale, di mediazione e supporto alle famiglie sul territorio regionale, grazie allo sportello d’ascolto gratuito ogni martedì dalle 9:30 alle 12.30 a Cosenza presso l’Osservatorio per l’inclusione scolastica di Via Giulia, plesso Dionesalvi (0984408517) – è riuscita a dare risposta alle problematiche relative al mancato riconoscimento dell’indennità di frequenza per i ragazzi con DSA. Francesca Acri, volontaria Potenziamenti, specializzata in Pedagogia Giuridica, Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha assistito varie famiglie ottenendo esiti favorevoli.

 

“Grazie all’attività svolta in sinergia con lo studio Basile, – dichiara l’avvocato Acri – siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento dal Tribunale di Cosenza per ben tre ricorsi sull’indennità di frequenza. I giudici e i periti medici hanno riconosciuto il diritto alla prestazione in assenza di patologie invalidanti e/o handicap, perché la normativa riconosce nel disturbo una limitazione importante nello svolgimento delle attività quotidiane. È stato, inoltre, riconosciuto dai giudici cosentini come le famiglie sostengano delle spese per garantire ai loro figli con DSA il diritto, in primis, allo studio e al successo formativo“. In tal senso l’azione sociale dell’associazione Potenziamenti è determinata nel tutelare il diritto all’indennità mensile dei ragazzi con DSA. Un’esigenza per le famiglie che intendono dare ai propri figli ciò di cui necessitano per realizzarsi al meglio.

 

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COSA SONO I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

COSA SONO I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

 

Il termine DSA si riferisce a disturbi delle abilità scolastiche caratterizzati da una significativa difficoltà nell’acquisizione di abilità di lettura, scrittura e calcolo che interferiscono con il normale funzionamento del soggetto. Carattere fondamentale dei DSA è la specificità: si tratta infatti di disturbi che interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

 

Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Oltre alla dislessia anche la disgrafia (grafia irregolare e spesso illeggibile ), disortografia (frequenti errori ortografici) e la discalculia (difficoltà nel calcolo) sono Disturbi Specifici dell’Apprendimento. In genere il disturbo si manifesta nel momento in cui il bambino impara a leggere e a scrivere. I segnali più frequenti, che devono far pensare alla presenza di dislessia, fanno la loro comparsa già nei primi anni di scuola.

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